Manifestazione davanti al
consultorio pubblico di Senigallia (Ancona). Decine di persone e
utenti, varie associazioni e le sigle sindacali hanno aderito
all'iniziativa indetta dalle cittadine senigalliesi per
salvaguardare il presidio sanitario locale situato nel
poliambulatorio di via Campo Boario, zona stadio Bianchelli.
La continua carenza di medici e professionisti - a oggi è
presente una sola ginecologa - e i mancati investimenti, è stato
detto, stanno rendendo complicato l'accesso alla struttura e la
presa in carico da parte dei servizi sanitari delle utenti,
costrette quindi a rivolgersi sempre di più al settore privato.
"Questa manifestazione nasce dalla volontà delle singole
cittadine e da varie associazioni che hanno lanciato già in
estate una petizione che ha raccolto oltre 600 firme", racconta
Daniela Mariani, giovane madre e utente del consultorio, nonché
attivista dello spazio Arvultùra di Senigallia.
"Da parecchi anni stiamo monitorando le attività del
consultorio e osservando il continuo depauperamento di risorse,
il che non permette di garantire i servizi come prevede la
legge, né la presa in carico in chiave multidisciplinare delle
persone: sono a rischio visite, l'Ivg (interruzione volontario
di gravidanza), persino le attività di prevenzione o
l'accompagnamento neo genitoriale". Tra le richieste, oltre al
personale, anche la tutela di utenti a 360 gradi, quindi senza
discriminazioni delle persone LGBTQIA+. "Solo il sistema
pubblico può assicurare servizi che non siano discriminanti" ha
concluso.
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