Una "candidatura di partito, non
personale" quella del consigliere regionale di Fratelli
d'Italia, Carlo Ciccioli, per le elezioni europee di giugno.
Così il candidato durante la presentazione a Palazzo degli
Anziani ad Ancona, affiancato dai principali esponenti
marchigiani del partito tra cui il presidente della Regione
Francesco Acquaroli, la senatrice e coordinatrice regionale
Elena Leonardi, il senatore Guido Castelli, Commissario per la
ricostruzione post sisma, la sottosegretaria al Mef Lucia
Albano, il deputato Stefano Benvenuti Gostoli in una sala, le
cui finestre si affacciano sul porto, gremita di partecipanti.
"Non avevo pensato di candidarmi alle Europee - ha ammesso
Ciccioli -, sono un uomo del territorio; però il presidente
Acquaroli mi disse tempo fa, oggi la politica è interconnessa,
abbiamo bisogno di stare in Regione, al governo nazionale,
abbiamo conquistato Ancona, ora dobbiamo ripensare l'Europa".
Parlare di "uscire dall'Europa è sbagliato. L'Europa siamo noi,
dobbiamo darle un senso". "In quasi tutti i Paesi europei tira
un vento di destra, - ha aggiunto -. Serve una destra che ha
radici profonde, rassicurante, affidabile, che possa cambiare le
cose". Una sfida elettorale non semplice in collegio di 12
milioni di abitanti; "FdI potrebbe ottenere sei seggi: è l'unico
partito che può esprimere un parlamentare marchigiano in
Europa", ha affermato, chiedendo aiuto al partito per una
campagna incisiva dal Montefeltro all'Ascolano. Per Ciccioli,
l'Ue deve "cambiare baricentro" dal Nord Europa al Mediterraneo,
agire affinché l'Africa non sia più un continente "centro di
profughi ma che vede l'Europa come punto di riferimento: se la
stabilizziamo si inverte il ciclo". L'impegno di Ciccioli è di
una presenza costante per dare "sostanza" a una visione sul
futuro dell'Ue: "non solo banche, fondi, ma persone, contenuti
sociali, culturali, scienza. Non solo Europa delle regole";
"sono i popoli che danno le indicazioni e i tecnici devono
realizzarle". Il 2024, ha auspicato, "sarà un anno da
incorniciare: a giugno le elezioni europee condizioneranno
l'equilibrio di governi, regioni; poi le elezioni americane a
novembre e il mondo prenderà un'altra piega: ci credo
fortemente".
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