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Cisl, 'fermiamo la scia di sangue degli infortuni sul lavoro'

Cisl, 'fermiamo la scia di sangue degli infortuni sul lavoro'

Segretario Marche Ferracuti: "subito tavolo Marche e risorse"

ANCONA, 30 maggio 2024, 17:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Fermiamo la scia di sangue" legata agli infortuni sul lavoro. L'appello è stato ri-lanciat questa mattina dalla Cisl Marche in un incontro svoltosi ad Ancona che ha visto presenti 150 delegati sindacali. Nell'occasione è stata diffusa l'analisi dei dati Inail compiuta dalla Cisl Marche. Il numero degli infortuni sul lavoro, ricorda il sindacato, "è sceso rispetto ai livelli del pre-Covid: gli infortuni sono stati 18.720 nel 2018, sui 16mila negli anni del Covid, sono arrivati a 18.898 nel 2022 e scesi a 16.918 nel 2023". Quanto agli infortuni mortali: "sono stati 24 nel 2018, 36 nel 2019, 54 nel 2020, 36 nel 2021, 38 nel 2022 e 28 lo scorso anno".
    La statistica per fasce di età, ricorda la Cisl: "il numero maggiore (5.215) si registra nella fascia dai 20 ai 39 anni, poi in quella sopra i 60 anni (4.217), 3.384 nella fascia di età tra i 40 e i 49 anni. Per quanto riguarda gli infortuni mortali il 32% si registra nella fascia di età tra i 50 e i 59 anni, stessa percentuale 21% nelle fasce di età tra i 40 e i 49 anni e sopra i sessanta. Le malattie professionali sono in crescita quasi costante: sono passate da quota 6013 nel 2018 alle 6771 dello scorso anno, il 16% delle pratiche totali è seguito gratuitamente dall'Inas Cisl.
    "Per fermare questa scia di sangue - ha sottolineato il segretario generale Cisl Marche Marco Ferracuti - servono tante iniziative e tanto impegno. Siamo contenti di osservare una riduzione degli infortuni negli ultimi anni: sono in diminuzione in tutti i settori, esclusa l'industria. Allarmante il numero degli infortuni in itinere, le Marche sono la regione che ha la percentuale più bassa di addetti che vanno al lavoro usando il trasporto pubblico. Chiediamo con forza l'istituzione un tavolo politico regionale tra istituzioni e parti sociali che sia coordinato dal presidente della Regione Marche e l'adeguamento delle risorse necessarie. Il 3.8% del fondo sanitario regionale - ricorda - è destinato alla prevenzione, sono 141 milioni, ma siamo al di sotto della percentuale del 5% che la legge consente".
    Un pensiero è stato rivolto dal segretario Cisl Marche Ferracuti all'ultimo tragico infortunio sul lavoro verificatosi lunedì scorso a Gallo di Petriano (Pesaro Urbino): "siamo in lutto per la morte del giovane lavoratore e vicini alla famiglia. Due le evidenze: ancora una volta è un infortunio che arriva al termine dell'orario di lavoro e che accade in un'azienda che ha difficoltà ad avere relazioni sindacali. Non bisogna avere paura del sindacato, l'appello è rivolto a tutte le aziende ed è quello di aprirsi al dialogo con il sindacato.
    Occorre una maggiore partecipazione per costruire aziende più sicure e competitive" .
    "Grazie alla Cisl - il pensiero del governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli - per la collaborazione istituzionale in un momento complesso per la vita del nostro Paese: c'è uno spirito costruttivo che va colto e riaffermato. Quello della sicurezza sul lavoro è un tema centrale per la nostra Regione, che vi opera sia in tema di sanità con il piano sanitario e il piano della prevenzione, sia nell'ambito del piano triennale del lavoro. Da parte nostra c'è la massima disponibilità a lavorare in sinergia per fare tutti insieme un passo avanti, - ha concluso - a reperire più risorse e aprire un tavolo politico dove lavorare in sinergia. Credo che più di tutto vada fatto uno sforzo culturale perché la formazione deve essere un obiettivo concreto affinché si creino dappertutto i presupposti di sicurezza e non si sottovaluti il rischio perché ogni vita ha un valore inestimabile, ogni infortunio può cambiare per sempre il futuro di tante persone".
   

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