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Marche, intesa Procura-Fiamme Gialle, confiscati 17 immobili

Marche, intesa Procura-Fiamme Gialle, confiscati 17 immobili

Anche conti e titoli per oltre 1 milione 600mila euro

ANCONA, 18 giugno 2024, 16:26

Redazione ANSA

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 E' finita l'epoca delle confische patrimoniali che rimangono lettera morta nelle Marche. Grazie al Memorandum sottoscritto un anno fa, e oggi rinnovato, tra il Comando regionale della Guardia di Finanza e la Procura generale della Repubblica presso la Corte d'appello di Ancona, le sentenze definitive che prevedono una confisca passano al vaglio delle Fiamme Gialle e i beni tornano nelle mani dello Stato.
    Il bilancio del primo anno di attività - illustrato oggi dal Procuratore generale, Roberto Rossi, e dal Comandante regionale della Guardia di finanza, generale Alessandro Barbera - è di 17 immobili confiscati, tra i quali una villa di pregio e due locali commerciali nelle province di Pesaro, Perugia, Catania e Roma. Oltre ai beni sono stati confiscati depositi titoli e conti correnti, per un valore di 1 milione e 640mila euro.
    "Abbiamo tantissime sentenze che sono diventate definitive che comportano la confisca di beni e somme illecitamente ricavate - ha spiegato Rossi -. In queste sentenze viene disposta la confisca che poi per ragioni burocratiche non si riesce ad eseguire, un paradosso, al quale si vuole mettere fine grazie all'accordo con la Guardia di finanza".
    La Guardia di Finanza, "con personale altamente specializzato vaglia le sentenze di confisca non eseguite, mette in moto i collegamenti con i vari comandi, e cerca i condannati, i loro beni, i patrimoni, il denaro che possiede e procede al sequestro" e "considerato il bilancio dell'iniziativa pensiamo per il futuro di aumentare sensibilmente le somme recuperate", ha aggiunto il Procuratore.
    "Con le nostre operazioni rimettiamo nel circuito legale i beni tolti alle mani della criminalità - ha spiegato Barbera -.
    La criminalità segue le leggi dei mercati, l'economia criminale attacca tutto ciò che gli permette di raggiungere dei profitti e quindi strutturare attività di riciclaggio in modo sempre più incisivo e insinuoso e non ci sono settori scevri da questi condizionamenti", ha sottolineato.
    Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Ancona ha un ruolo di cabina di regia a livello regionale. Sono state 30 le deleghe ricevute dall'autorità giudiziaria cui sono seguite attività mirate di approfondimento e analisi, anche attraverso banche dati per accertare la situazione patrimoniale dei condannati. Di qui, è stato possibile assicurare all'Erario beni e disponibilità finanziari, anche se ben occultate. 
   

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