Emergenza caldo: l'Azienda
sanitaria territoriale di Ascoli Piceno ha attivato i percorsi
per fronteggiare al meglio le conseguenze che le elevate
temperature possono avere sulla popolazione, soprattutto sulle
persone anziane e fragili.
Nei Pronto soccorso degli ospedali di Ascoli e San Benedetto
del Tronto si è proceduto con l'attivazione del cosiddetto
"Codice calore", ovvero del percorso assistenziale preferenziale
e differenziato per i pazienti che presentano i sintomi tipici
del colpo di calore. Consiste nella rapida presa in carico
dell'utente: il triage del Pronto soccorso assegna un codice
prioritario, che può essere arancione o rosso. In caso di codice
arancione il paziente verrà collocato in una stanza dedicata
dove un infermiere provvederà alle prime azioni e cure in attesa
della visita. In caso di codice rosso, il paziente verrà invece
immediatamente accolto in sala visita.
Dal primo giugno gli accessi negli ospedali dell'Ast per
sincope da colpo di calore sono stati: quattro al Pronto
soccorso del Madonna del Soccorso di San Benedetto e 13 al
Pronto soccorso del Mazzoni di Ascoli. L'attivazione delle
postazioni di guardia medica consente di ridurre il carico di
lavoro sui Pronto soccorso, ma anche di facilitare l'accesso
alle cure da parte della popolazione, promuovere una presa in
carico tempestiva dei pazienti e potenziare l'assistenza
sanitaria per le persone fragili.
Attualmente, nel territorio di competenza dell'Ast di Ascoli,
sono attive, negli orari in cui i medici di medicina generale
sono assenti (notturni nei feriali, notturni e diurni nei
festivi), cinque postazioni di guardia medica. Quest'ultime si
trovano nei comuni di San Benedetto, Grottammare, Montefiore
dell'Aso, Ripatransone e Monteprandone. Per il periodo estivo
l'Ast di Ascoli ha attivato sedi aggiuntive di guardia medica
turistica: a San Benedetto e a Grottammare sono già operative,
mentre dal prossimo 15 luglio lo sarà anche a Cupra Marittima.
Infine, particolare attenzione è dedicata ai pazienti fragili
assistiti in cure domiciliari, grazie alla collaborazione con i
medici di medicina generale.
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