A Pesaro il sindaco Andrea
Biancani ha firmato un'ordinanza, la numero 1.614, che vieta
l'utilizzo dell'acqua potabile per uso diversi come lavare le
auto, irrigare i giardini o tenere sempre freschi gli ortaggi.
L'unica deroga è per tre notti a settimana (lunedì, mercoledì e
venerdì, dalle 22 alle 7) per innaffiare gli orti. Chi
trasgredisce rischia una multa da 25 a 500 euro. Anche il Comune
di Fano con il sindaco Luca Serfilippi ha firmato un'ordinanza
di limitazione dell'uso dell'acqua potabile riservata solo ad un
consumo alimentare. Le ordinanze rimarranno in vigore fino al
30 settembre.
Il primo cittadino di Pesaro ha chiesto al prefetto una
riunione urgente che è stata fissata per il 26 luglio, al fine
di pulire gli invasi del Furlo, San Lazzaro e Tavernelle.
"Attualmente - scrive Biancani - sono in grando di raccogliere
solo il 50% della capacità originaria, in quanto pieni di
sedimenti. Lo sfangamento è la soluzione più immediata per poter
rispondere alle crisi idriche sempre più frequenti e pressanti e
non può attendere i 15 anni previsti dai progetti finora
presentati. Sono tempistiche inaccettabili, bisogna pensare a
una soluzione completamente differente, le modalità tecniche ci
sono ma nessuno le chiede con forza. Mi auguro i cittadini siano
responsabili della risorsa idrica, evitando gli sprechi".
L'ordinanza, per il sindaco Biancani, è un'azione
"contingente" che deve essere affiancata ad una progettualità
risolutiva. "Già il 4 luglio - spiega -, anche a seguito della
segnalazione di MarcheMultiservizi, che sottolineava che la
situazione andava attenzionata, ho scritto una lettera urgente
al Prefetto evidenziando le criticità di approvvigionamento
idrico nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino dovute
alla regressione di portata dei 500 punti di prelievo nelle aree
interne già ai minimi storici all'inizio dell'estate e dovute
anche alla criticità di approvvigionamento per il
potabilizzatore di Calcinelli, in ragione dell'esiguo volume di
stoccaggio del fiume Metauro, su cui insistono i tre invasi,
principale fonte di approvvigionamento di oltre 200mila persone,
a causa proprio dell'interramento degli stessi, in concessione
all'Enel".
"Mi auguro che almeno questa volta, la richiesta di incontro
venga raccolta da tutti coloro che sono stati invitati -
conclude Biancani - e che non vengano delegate persone non in
grado di prendere le decisioni ormai diventate improrogabili. La
carenza delle risorse idriche va affrontata con la dovuta
urgenza e determinazione"
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