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Acquaroli, dei nostri 4 anni normalità solo per 24 mesi

Acquaroli, dei nostri 4 anni normalità solo per 24 mesi

Presidente Marche, serve tempo per riforma della sanità

ANCONA, 08 settembre 2024, 21:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Abbiamo governato quattro anni.
    Quattro anni di cui due fortemente condizionati dalla pandemia dove tutto era complicato. Se facciamo una sottrazione abbiamo potuto lavorare nella normalità per 24 mesi. Non cadiamo nel trucco di chi vorrebbe sottrarci 12 mesi per finire di completare e attuare le riforme, di continuare a progettare, cantierare e inaugurare quelle opere che la nostra regione desiderava da decenni". E' uno dei passaggi del discorso di chiusura della Festa Tricolore ad Ascoli del presidente della regione Marche Francesco Acquaroli che haffrontato diversi temi e in particolare la snaità.
    "Questi quattro anni - ha detto - segnano un lavoro enorme svolto da noi tutti, in particolare sulla sanità. Quando noi siamo arrivati al governo della Regione abbiamo dovuto bloccare due progetti, uno in maniera particolare, un project finance per la realizzazione di un nuovo ospedale che costava alla Regione Marche praticamente un miliardo di euro e di quel miliardo di euro duecento milioni di euro erano finanziari, seicento milioni di euro circa erano servizi e tutti erano sottratti dal fondo sanitario".
    "In questi quattro anni - è tornato a sottolineare Acquaroli - non abbiamo smontato il territorio, la verità è che noi lo stiamo costruendo perché prima c'era il modello dell'ospedale unico, noi stiamo cercando di costruire il territorio che è l'unico, vero, grande strumento per dare appropriatezza, vicinanza ai territori, servizi e quelle risposte che i nostri cittadini chiedono. Ma questo non si fa da un giorno all'altro perché il momento è contingente. Il governo Meloni - ha ricordato - è il primo governo che rimette veramente risorse aggiuntive rispetto ai tagli decennali" nella sanità "Prima si sottraevano milioni di euro dalle prestazioni sanitarie per costruire ospedali nuovi e per realizzare e acquistare servizi". Ma gli ospedali nuovi, e lo abbiamo dimostrato, "si possono fare senza fare alchimie". "Noi abbiamo da subito rivolto l'attenzione alla risoluzione delle criticità storiche". Sulle liste d'attesa "abbiamo dovuto studiare perchè i dati non c'erano, rivolgendoci all'Agenzia Regionale della Sanità, all'Università Politecnica delle Marche, alla Bicocca di Milano. E, mi chiedo, fino ad allora su cosa era basata la programmazione se i dati non c'erano, non era certo basata sul fabbisogno delle prestazioni sanitarie della nostra regione".
    "Non ci siamo mai fermati. La pandemia è scemata a febbraio marzo del 2022, noi ad agosto abbiamo approvato la legge di riforma. E subito dopo abbiamo iniziato a riscrivere il piano sociosanitario. In questi giorni sono in via di completamento gli atti aziendali. Solo dopo la riforma sarà completata e andrà attuata dai direttori generali. Ma già abbiamo fatto tanto.
    Stiamo aprendo i punti salute. Stiamo organizzando gli ambulatori funzionali territoriali per anticipare gli effetti degli ospedali di comunità.
    "Stiamo, primi in Italia - ha ricordato -, lavorando sulle farmacie e i servizi, un ottimo strumento per togliere l'inappropriatezza e dare prestazioni per toglierle dalle liste d'attesa e dai pronto soccorso".
    Stiamo "lavorando seriamente per dare risposte, lo stiamo facendo cercando di dare con consapevolezza la prospettiva futura con una visione per la sanità della nostra regione semplificando, chiarendo, cercando di avvicinare le prestazioni e cercando - ha detto - di mettere in condizione, ogni azienda, ogni territorio, di poter essere in sinergia. Non è un processo che si fa in poco tempo, è un processo che richiede sforzi, sacrifici, dedizione, lavoro e risorse. È quello che stiamo facendo.
    Qualcuno vorrebbe "tagliare il nastro del traguardo oggi, non è così. Per giudicare la precedente riforma i marchigiani ci hanno messo 17 anni, noi non chiediamo 17 anni, ma dato che dei 5 anni due sono stati occupati dalla pandemia, almeno dateci - ha detto Acquaroli - qualche altro mese per far vedere finalmente i primi effetti di quelle riforme che porteranno la nostra sanità ad essere una delle sanità migliori del nostro Paese".
   

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