"L'inizio di un nuovo anno è come
una primavera fiorita che prepara buoni frutti per il futuro.
Che sia un cammino ricco di scoperte, conoscenze e relazioni
significative per crescere non solo dal punto di vista
intellettuale, ma anche umano e spirituale". E' uno dei passaggi
del messaggio che Mons. Angelo Spina, Arcivescovo Metropolita di
Ancona-Osimo invia agli studenti per l'inizio dell'anno
scolastico 2024-2025 ai quali esprime "vicinanza a ciascuno e a
tutti: studenti, dirigenti, docenti, personale amministrativo,
tecnico, famiglie".
"La parola studio, nella radice latina - spiega ai ragazzi il
monsignore -, significa aspirare a qualcosa con tutte le proprie
forze e applicarsi attivamente per realizzarle. Studiare è
perseguire la verità. Papa Francesco incontrando alcuni studenti
ha detto loro: "Ragazzi, ricercate in tutto la verità, senza
lasciarvi condizionare dalle mode del momento o dal pensare
comune, dai like o dal consenso dei followers: non sono queste
le cose più importanti, anzi dipendere troppo da esse ci può
togliere la libertà".
"Al tempo stesso però, non temete, quando necessario, di
cambiare e di accettare opinioni e modi di pensare diversi dal
vostro in tutto quello che non è essenziale: siate veri amanti
della verità, e per questo sempre disponibili all'ascolto e al
confronto", l'esortazione di Spina agli studenti.
L'arcivescovo invita i giovani a ricordare "che l'istruzione
è un dono, una chiave che apre le porte del vostro futuro.
Abbiate sempre la curiosità di apprendere e la determinazione di
impegnarvi in ogni cosa che fate. Sempre Papa Francesco agli
studenti ha detto - sottolinea - : "L'ignoranza genera paura e
la paura genera intolleranza. Voi non fate così. Studiate
facendo "squadra", insieme, e sempre in allegria! La conoscenza,
infatti, cresce nella condivisione con gli altri. Si studia per
crescere, e crescere vuol dire maturare insieme, dialogare:
dialogare con Dio, con gli insegnanti e gli altri educatori, con
i genitori; dialogare tra di voi e anche con chi la pensa in
modo diverso, per imparare sempre cose nuove e permettere a
tutti di dare il meglio di sé".
Per questo "Care ragazze e cari ragazzi, non lasciatevi
rubare la speranza, coltivatela giorno per giorno, vi aiuterà a
sviluppare una visione positiva della vita, a credere nel
cambiamento e a partecipare alla costruzione di un futuro
migliore e più luminoso - sottolina ricordando loro che "anche
se a volte veniamo presi da timori e da scetticismo, non
dobbiamo mai perdere di vista la speranza, capace di gettare
ponti invisibili ma reali tra questo mondo e quello che verrà,
tra un oggi fatto di prove e sacrifici e quanto di bello si
riuscirà a realizzare".
Soprattutto l'arcivescovo li esorta a "non avere paura di
sognare in grande e di perseguire i vostri obiettivi con
coraggio e determinazione. Siate nella scuola soprattutto
felici". Perchè il concetto di felicità "prima di assumere il
significato di benessere personale, in antichità indicava la
capacità di essere fecondi e generativi! Possiate davvero nella
scuola generare stili di vita costruttivi".
La vicinanza e la collaborazione di monsignor Spina è
ricolto non solo aglistudenti ma a tutto il personale della
scuola: dirigenti, docenti, personale amministrativo, tecnico e
famiglie per i quali invoca "la benedizione del buon Dio perché
possiate trascorrere un anno sereno, ricco di buoni frutti per
le giovani generazioni, per il futuro delle nostre famiglie e
della nostra società".
Il messaggio dei vescovi delle Marche per l'inizio della scuola nella regione
I vescovi delle Marche, della Conferenza episcopale marchigiana (Cem) hanno inviato un messaggio al mondo della scuola e agli studenti in occasione dell'avvio, domani 11 settembre, delle lezioni scolastiche nella regione. Ecco il testo del messaggio.
"Carissimi studenti, docenti, famiglie e tutto il mondo della scuola di ogni ordine e grado. - scrive la Conferenza episcopale Marchigiana (Cem) - noi Vescovi delle Marche riuniti in Ancona per il nostro incontro mensile vogliamo farvi giungere un messaggio di saluto ed augurio per questo inizio dell’anno scolastico. In questo tempo di guerre e violenze generalizzate, sentiamo necessario ricordare a tutti che tra le finalità primarie della scuola è educare alla pace, secondo il dettato Costituzionale che all’articolo 11 insegna: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. C’è tanta sapienza umana ed anche cristiana in queste parole scritte per unire gli Italiani in un comune sentire su temi fondanti della vita".
"La Scuola è il primo luogo dove queste idee possono diventare, con l’impegno di tutti, vera esperienza formativa. La Scuola educa alla pace insegnando la convivenza tra diversi. Oggi le nostre scuole marchigiane sono ricche di tante diversità di lingue, culture e tradizioni. Questa è una grande opportunità per imparare insieme quella convivialità delle differenze che nasce dal capire che siamo complementari e che la diversità accolta e rispettata diventa ricchezza e non limitazione". "La Scuola educa alla pace perché è ogni giorno esperienza di dialogo e di comune impegno per il progresso di tutti. La Scuola educa alla pace perché insegna la stima per una sapienza di vita che viene dal passato, che ricorda le sofferenze e le ingiustizie della storia non per fomentare uno spirito di vendetta, ma perché certi errori non abbiano a ripetersi".
"La Scuola educa alla pace perché quotidianamente fa vivere entro una piccola comunità di eguali nei diritti e nei doveri, dove vanno promossi, senza appiattimenti al minimo, i talenti di ciascuno per il bene comune. La Scuola educa alla pace perché rifiuta in ogni modo la violenza come metodo di soluzione dei conflitti che sorgono sempre dal convivere fianco a fianco. Insegna invece il valore dell’autorità non come potere, ma come servizio all’armonia del convivere". "Come vedete c’è tanta speranza per il mondo di domani che può scaturire dalla scuola e dall’impegno di tutti voi per una scuola che sempre meglio educhi alla pace. Buon anno. Con la nostra concorde benedizione e con l’augurio che tutti possiate sempre meglio, con la Chiesa, conoscere Gesù ed il suo insegnamento sapiente per un mondo migliore, Lui che la tradizione cristiana chiama “mite re di pace”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA