Si apre l'ennesima crisi occupazionale nel territorio di Fabriano, in provincia di Ancona. Il gruppo Fedrigoni, proprietario delle ex Cartiere Miliani, con una compagine societaria costituita da due fondi Bain Capital e BC Partners, ha infatti annunciato questa mattina ai rappresentanti sindacali che dal primo gennaio 2025 Giano, società che si occupa del business dell'ufficio, cesserà ogni attività commerciale e produttiva. Con la conseguenza immediata di 195 esuberi, tutti concentrati nei due stabilimenti di Fabriano e Rocchetta.
Nel resto delle Marche, il gruppo ha altri 3 siti produttivi: a Castelraimondo e Pioraco e a Sassoferrato, che impiegano complessivamente 840 persone tra dipendenti e somministrati. "Non stiamo lasciando le Marche", ha assicurato alle parti sociali l'ad Marco Nespolo. "Continueremo a investire sullo sviluppo dei nostri siti produttivi presenti sul territorio e nel brand Fabriano. Faremo tutto il necessario per mitigare l'impatto sulle nostre persone. Il confronto e collaborazione con tutte le parti sociali sarà fondamentale". La società Giano è stata costituita da circa due anni e, quasi subito, è iniziata la ricerca di un partner per rilanciarne la competitività.
"Abbiamo sondato tutti gli scenari possibili, fino a valutare la vendita dell'intero business Fabriano, nonostante sia per noi un asset strategico", ha proseguito Nespolo, facendo riferimento al progetto 'Michelangelo', vale a dire la vendita tout court della società. "Neanche in questo caso abbiamo, purtroppo, individuato potenziali partner", ha concluso.
I sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Carta e Stampa, inclusa la Rsu unitaria dell'area Marche, hanno immediatamente organizzato assemblee con i lavoratori a Rocchetta e Fabriano, fermo degli impianti e immediata proclamazione dello stato di agitazione. "La procedura per il licenziamento collettivo di 195 addetti coinvolge non solo la produzione di carta per ufficio, ma anche i settori della manutenzione, della gestione dei materiali e delle spedizioni a Fabriano, nonché la cessazione del sito di Rocchetta", scrivono le parti sociali, annunciando di aver chiesto un tavolo di confronto. Ai lavoratori coinvolti dalla decisione del gruppo Fedrigoni è giunta la solidarietà dell'arcivescovo di Fabriano-Matelica, Francesco Massara che conferma la propria disponibilità "per cooperare con l'azienda e le istituzioni, regionali e nazionali, in modo che siano salvaguardate le competenze e l'alta professionalità dei lavoratori e si garantiscano alle loro famiglie certezze sul futuro".
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