Cinque furti in serie, messi a
segno la notte del 16 marzo scorso ad Ancona, erano costati a
due giovani pugliesi la misura cautelare degli arresti
domiciliari con il braccialetto elettronico. Ora, per uno dei
due arrestati, il giudice presso il tribunale di Ancona, ha
disposto la custodia cautelare in carcere, eseguita dai
poliziotti della Squadra mobile, dopo ripetute violazioni delle
prescrizioni imposte per eludere la vigilanza.
I due giovani, nel marzo scorso, si erano introdotti
all'interno di un ristorante in zona stazione; poi, dopo averne
sfondato la porta a vetri di ingresso e neutralizzato il sistema
di videosorveglianza, si erano appropriati del cassetto del
registratore di cassa con circa 500 euro. Subito dopo avevano
razziato un bar poco distante dopo aver divelto una finestra
laterale, rubando dalla cassa, circa 350 euro. Non solo, la
serie di furti era proseguita in una macelleria poco distante
dove, dopo aver forzato la porta di ingresso, sarebbero
penetrati nell'esercizio per appropriarsi di circa 650 euro
custoditi nella cassa. Non paghi del bottino si erano introdotti
in un vicino supermercato, dopo aver forzato la porta di
ingresso, asportando da un barattolo nascosto sotto il bancone,
4.250 euro.
La ricostruzione dei furti e l'identificazione dei
protagonisti era stata messa a punto dai poliziotti della
Squadra Mobile, con la collaborazione della Polizia Ferroviaria
di Ancona e della locale Polizia Scientifica, grazie alle
immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza installati
sia all'interno di alcuni degli esercizi che sulle vie pubbliche
ed all'interno della stazione ferroviaria, nonché grazie ai
rilievi effettuati dalla Polizia Scientifica che avevano
permesso di risaltare un'impronta digitale appartenente ad uno
degli indagati.
All'esito dei riscontri probatori, la Procura di Ancona aveva
chiesto al Giudice competente l'applicazione della misura
cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto
elettronico che era stata prontamente disposta e applicata. Oggi
i poliziotti della Mobile hanno raggiunto il giovane presso il
suo domicilio in Puglia con la collaborazione degli agenti del
commissariato di polizia di San Severo, e lo hanno trasferito
nel carcere di Foggia a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA