"In Italia di mafia
non si parla più. L'impressione è che non esista più, che sia
scomparsa. E' un modo che invece, per noi che siamo esperti del
settore, indica una precisa strategia della mafia, quella di
inabissarsi e non farsi vedere per poter incidere su un altro
mondo, quello economico, imprenditoriale, quello degli affari,
senza che possa emergere questa presenza". Lo ha detto l'ex
procuratore antimafia ed ex presidente del Senato, Pietro
Grasso, intervenendo nel pomeriggio a Monsampolo del Tronto
(Ascoli Piceno) in occasione di un evento organizzato da Conad
Adriatico sul tema 'Innovazione, Imprenditorialità e Talenti per
il Futuro del Retail e lo Sviluppo del Territorio'.
"Nel territorio dove opera Conad Adriatico (Marche, Abruzzo,
Molise, Puglia e Basilicata, Albania e Kosovo - ndr) sono
presenti organizzazioni mafiose" ha detto ancora Grasso citando
come fonti la Direzione Investigativa Antimafia e la Direzione
Nazionale Antimafia. "Questi enti parlano di una situazione del
territorio che vede un'economia infiltrata; molto spesso nel
comparto agricolo, nella produzione e distribuzione di frutta e
verdura, terreno fertile per l'attività illecita. Insomma, le
mafie sfruttano la filiera per riciclare denaro, manipolare i
prezzi - ha spiegato l'ex procuratore antimafia rivolgendosi
alla platea di gestori di supermercati a marchio Conad Adriatico
- Lo fanno infiltrandosi nelle piccole cooperative agricole, nei
mercati all'ingrosso, cercando di controllare, di ottenere
protezione e di ricevere denaro".
Secondo Grasso, i piccoli supermercati, le catene di vendita al
dettaglio, spesso sono utilizzate come copertura per riciclare i
provenienti che vengono da altre attività illecite. "Anche nel
vostro territorio le mafie gestiscono l'assegnazione di appalti,
partecipano ad aste pubbliche e cercano di garantirsi il
controllo di alcune filiere distributive. Ma non solo: nei
mercati balcanici, in Albania, c'è un collegamento con la mafia
italiana che collabora con le organizzazioni albanesi per
l'importazione di prodotti orto frutticoli a basso costo, spesso
anche questi utilizzati per sovrafatturazioni, per attività di
riciclaggio e talvolta anche per nascondere in mezzo a questi
gli stupefacenti". Per combattere tutto questo, secondo Grasso
"serve un patto classi dirigenti, politica, mondo economico e la
comunità tutta. Un patto c- ha concluso - che si fondi non solo
su basi etiche, ma anche sulla convinzione dell'utilità e della
legalità".
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