Posizione ferme e stallo
completo, ma con deadline che si avvicina: 18 dicembre prossimo,
quando diventeranno effettivi i licenziamenti di 195 dipendenti
della Giano srl, società operante nel ramo delle carte
d'ufficio, e che sarà chiusa dal Gruppo Fedrigoni a fine
dicembre prossimo. Questo l'esito del nuovo faccia a faccia che
si è svolto questa mattina a Verona tra azienda e le segreterie
nazionali e territoriali di Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom-Uil,
Ugl Carta e Stampa, nonché della Rappresentanza Sindacale
Unitaria dell'area Marche.
La strada per evitare questa conclusione che comporta un duro
colpo occupazionale per Fabriano (Ancona) e il comprensorio è
quella che porta al ministero dell'Impresa e del Made in Italy
dove è aperto un tavolo tecnico. Ma, al momento, Fedrigoni è
irremovibile nella decisione di procedere alla chiusura di Giano
a fine anno. Nonostante la richiesta di Istituzioni e sindacati
di posticipare di almeno un anno la decisione per permettere la
ricerca di potenziali acquirenti privati e sondare la
possibilità che il Poligrafico dello Stato acquisiti Giano srl.
"Il piano sociale messo a punto dall'azienda è noto - fa
presente l'azienda - e già minimizza in modo significativo
l'impatto occupazionale. Sono oltre 180 opportunità concrete, di
cui un numero sempre maggiore nelle Marche, per offrire spazi di
ricollocamento alle 195 persone di Giano". "Nell'area Marche
sono 105 i posti di lavoro individuati, più una ventina di
potenziali prepensionamenti di cui una decina in fase avanzata
di definizione. - afferma Fedrigoni - Questi ultimi, una volta
confermati creeranno ulteriori posizioni lavorative sul
territorio". Le proposte dell'azienda non convincono i sindacati
e oggi l'accordo non è arrivato.
"Non è stato possibile giungere a un accordo soddisfacente
per entrambe le parti", dichiara Giuseppe Giacobello,
responsabile Relazioni Industriali del Gruppo Fedrigoni - Ora
entreremo in una seconda fase della concertazione, che
coinvolgerà - oltre alle organizzazioni sindacali - anche la
Regione Marche, sempre con l'obiettivo di trovare soluzioni
condivise. Con la stessa finalità è poi attivo, parallelamente,
il tavolo tecnico avviato al Ministero delle Imprese e del Made
in Italy", conclude Giacobello ribadendo il piano di mitigazione
dell'impatto occupazionale con prepensionamenti, ricollocazioni
e creazioni di nuovi posti di lavoro. I sindacati ribadiscono
"l'insostenibilità del progetto industriale così come
attualmente concepito" e chiedono "maggiori garanzie a tutela
del perimetro e dell'occupazione nell'area Marche, per la
ripercussione che con questa chiusura del ramo office potrebbe
comportare non solo a livello aziendale, ma anche per
l'ecosistema economico e sociale della regione".
La procedura di licenziamento collettivo avviata il 3 ottobre
scorso, si concluderà, dopo il percorso amministrativo il 18
dicembre. Convocate per domani, 15 novembre, assemblee con i
lavoratori a Rocchetta dalle 13 alle 14 e a Fabriano dalle 15
alle 16. Non si escludono nuovi scioperi.
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