Una famiglia benestante lascia tutto alla badante e al suo compagno, un patrimonio da più di un milione di euro: case, polizze assicurative e denaro contante. I parenti della donna, una 95enne anconetana, senza figli e vedova, saputo delle donazioni hanno sporto denuncia. Dopo una indagine della guardia di finanza, in tre oggi sono stati rinviati a giudizio in tribunale ad Ancona per circonvenzione d'incapace, dal giudice Alberto Pallucchini.
Si tratta della coppia che ha ereditato il patrimonio (poi sequestrato), la badante di 48 anni e il compagno di 59 anni, e un avvocato di 55 anni, tutti anconetani. Non doversi procedere invece per un broker che lavorava per una banca e si era occupato degli investimenti dell'anziana. Secondo la Procura, la badante e il compagno avrebbero prima isolato l'anziana vedova dai parenti, lasciandole credere che nessuno si curava di lei, poi, in meno di un anno l'avrebbero indotta a lasciargli i propri averi. I fatti contestati vanno da gennaio del 2020, quando la badante venne assunta per occuparsi del marito malato della 95enne (poi morto), a novembre 2020, quando i cugini di secondo grado si accorsero del patrimonio depauperato. La badante (morto il marito della vittima continuò a frequentare la casa per occuparsi della moglie) avrebbe avuto la disponibilità del bancomat della vedova, prelevando 2mila euro al giorno e una delega ai bonifici bancari con cui avrebbe girato soldi al compagno. Così, per l'accusa, avrebbe prosciugato il conto corrente di 500mila euro. La coppia si sarebbe fatta inserire nel testamento per lasciti milionari di polizze assicurative e abitazioni.
Dopo la denuncia, la badante è stata allontanata dall'abitazione con una misura cautelare del gip e alla 95enne è stato nominato un amministrazione di sostegno. Di recente l'anziana è deceduta. Nel processo sono parte civile gli eredi, con l'avvocato Fabrizio Naspi. Gli imputati, che rigettano le accuse, sono difesi dagli avvocati Ennio Tomassoni, Federica Battistoni e Francesca Petruzzo.
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