Nel braccio di ferro
instaurato tra Tribunale di Ancona e Mimit su chi debba gestire
la crisi della Moncaro, la più grande cooperativa vitivinicola
delle Marche, con 38,5 milioni di debiti, intervengono sul tema
i tre curatori della liquidazione giudiziaria nominati dal
Tribunale. Marcello Pollio, Salvatore Sanzo e Fabio Pettinato
hanno inviato una lettera ai dipendenti che nei giorni scorsi
avevano lanciato un appello per il salvataggio della società.
L'iniziativa giunge alla vigilia della manifestazione "Moncaro
deve ripartire", indetta per domani dall'europarlamentare di
Fratelli d'Italia Carlo Ciccioli che ha annunciato nei giorni
scorsi la volontà del Ministero di ricorrere alla Corte
d'appello contro la decisione del Tribunale.
In premessa, i curatori ricordano che 25 ottobre scorso il
Tribunale di Ancona ha dichiarato aperta la procedura di
Liquidazione Giudiziale di Moncaro; nella medesima giornata il
Mimit ha emesso un decreto di apertura della procedura di
liquidazione coatta amministrativa (ad oggi non ancora
pubblicata in Gazzetta Ufficiale). "È importante chiarire -
scrivono - che le due procedure (Liquidazione Giudiziale e
Liquidazione Coatta Amministrativa) perseguono il medesimo scopo
e che l'intendimento degli enti coinvolti è comune, ossia la
conservazione dei valori attivi aziendali e dei posti di lavoro,
al fine di consentire un
successivo trasferimento e/o liquidazione dell'azienda secondo
tempi e modi che emergeranno nel prosieguo della gestione della
procedura".
Lo stesso Tribunale, precisano, "con l'obiettivo di
preservare la continuità aziendale, ha autorizzato la
prosecuzione dell'esercizio di impresa; ciò, anche al fine di
scongiurare il pericolo di impoverimento del patrimonio di
Moncaro e garantire il mantenimento del suo valore in questa
fase".
"Il Collegio dei Curatori - concludono - ha tutto l'interesse
a individuare una soluzione per consentire, in questa prima
fase, la continuità aziendale e la conservazione dei posti di
lavoro e il valore della stessa Moncaro, e in una fase
successiva, il trasferimento e la liquidazione dell'azienda,
affinché tale situazione di crisi si trasformi - come auspicato
altresì dal Comitato dipendenti della Moncaro - in una
opportunità di rilancio per l'azienda".
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