La base di partenza è fatta di
"tanti talenti, imprese straordinarie spesso non conosciute ma
che competono, che hanno trovato spazio in alcune nicchie di
eccellenza". E da una squadra di presidenza che "rappresenta il
cambiamento in atto nel territorio, con aziende guidate da
giovani, aziende che si contraddistinguono nei loro rispettivi
campi". Di qui la scelta di affidare ai vice presidenti "deleghe
importanti, di peso" che possono portare "esperienze e diventare
leader di visione, leader di progettualità trainanti". Perché
Confindustria Ancora "deve essere un po' il traino che fa
respirare quel futuro alle tante aziende che oggi hanno bisogno
di ripensare i loro modelli". Ci sono però anche le crisi
industriali che pesano sul territorio. La strada indicata dal
nuovo leader degli industriali è quella di "tenere insieme gli
interessi dell'economia con gli interessi delle persone e delle
comunità" e per farlo "c'è tanto bisogno di nuove competenze"
attraverso piani di formazione perché "riqualificando o
affiancando possiamo "far sì che le persone siano protagoniste
del cambiamento, protagoniste all'interno di questa nuova
economia che abbiamo in mente".
Torna sui giovani e le donne Mingarelli parlando della
necessità di attrarre i talenti anche dando "continuità
d'impresa" abbassando l'età della governance. A preoccupare sono
i numeri. "Nei cda - sottolinea - gli under 40 sono solo il
18,4% (nella manifattura il 16,6%) e anche la presenza femminile
scarseggia. Per rendere le imprese più propense al futuro, "il
dato anagrafico va osservato con grandissima attenzione" perchè
con un progressivo invecchiamento della popolazione e la fuga di
giovani, "si rischia che le nostre aziende facciano più fatica"
a cambiare e crescere. Nelle Marche abbiamo il record di 11
imprese ogni 1.000 abitanti, manifatturiere. Ogni comunità di
1.000 abitanti ha 11 fabbriche "un grande tesoro fatto di
famiglie", dove "quasi un occupato su quattro della provincia di
Ancona è nel manifatturiero (a livello nazionale è uno su sei).
Un tesoro che racchiude competenze di alto profilo e che può
diventare ancora più attraente.
Mingarelli guarda anche al mondo dell'edilizia, delle
costruzioni, della nuova meccanica, "tutte filiere che stanno
totalmente ripensando il loro modo di essere e su questo mentre
c'è un ripensamento, cambiano le tecnologie, cambiano i
prodotti, cambiano i servizi che ci ruotano attorno e in questo
cambiamento le aziende che sanno cogliere questi elementi di
innovazione possono agganciarsi a nuovi trend globali.
"Nostro compito è quello di far conoscere questi trend alle
aziende perché gli imprenditori, il lavoro lo sanno fare" la
missione della Confindustria targata Mingarelli "è aprire questo
territorio alla visione globale".
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