"Salute in carcere: emergenza
diritti e dignità. Il Pd Marche ha acceso i riflettori sulla
condizione dei detenuti con promuovendo un incontro sul tem "La
salute in carcere", insieme al Tavolo Diritti, Pace e
Immigrazione, che si è tenuto, il 18 novembre scorso a
Chiaravalle (Ancona).
"Grandissima e significativa è stata la partecipazione
all'iniziativa - fanno sapere i dem - che ha acceso i riflettori
sulla condizione delle persone detenute nelle carceri
marchigiane". Sono intervenuti esponenti nazionali, regionali e
locali del Pd, esperti e volontari nelle persone di Silvano
Schembri della Caritas diocesana e Samuele Animali
dell'associazione Antigone, nonché l'avvocato Andrea Nobili, ex
Garante dei detenuti per le Marche.
Anna Rosa Cianci, referente per i Diritti Umani del Pd
Marche, ha condotto la discussione: "I relatori hanno esaminato
gli aspetti giuridici sociali, sanitari, politici e
amministrativi in merito alla detenzione e alla tutela della
salute in carcere. Sono emerse gravi carenze strutturali e
un'insufficiente tutela del diritto alla salute per i detenuti.
Molte le criticità che permangono negli istituti, come la
mancanza di cure adeguate, l'assenza di consapevolezza da parte
dei detenuti riguardo ai propri diritti sanitari e condizioni di
vita inaccettabili che vanno ben oltre la privazione della
libertà personale". Gli intervenuti hanno sottolineato quindi
che il carcere debba garantire comunque l'accesso a cure mediche
essenziali a una popolazione spesso esclusa dai servizi sanitari
di base.
Le deputate dem Irene Manzi e Debora Serracchiani,
responsabile Giustizia del Pd, hanno partecipato attivamente al
confronto con contributi particolarmente significativi.
Serracchiani non ha risparmiato critiche alle recenti
dichiarazioni del sottosegretario Delmastro, ribadendo
l'importanza di un approccio rieducativo e di cura, pilastri
irrinunciabili di una giustizia rispettosa della Costituzione.
Il dibattito ha quindi messo in luce" dati allarmanti
relativi al 2024: 76 suicidi, 1.778 tentati suicidi e oltre
11.000 episodi di autolesionismo nelle carceri italiane, spesso
causati da precarietà igienico-sanitaria e difficoltà
nell'accesso alle cure, inclusa la medicina di genere. Inoltre,
è stato evidenziato il contributo della legge sulle droghe al
sovraffollamento delle carceri, con oltre il 20% dei detenuti
affetti da dipendenze".
"In prigione tutto si distorce e tutto si amplifica se non
arrivano risposte adeguate dall'esterno - si rammarica Cianci. -
Il disagio è forte e il principio di equivalenza delle cure con
i cittadini liberi non rispetta quello di equità. Occorre
lavorare prima di tutto sul piano culturale per decostruire
l'idea della inevitabilità del carcere; è necessario impegnarsi
politicamente in favore di una giustizia riparativa e per la
prevenzione della commissione di reati. Purtroppo, è in atto da
parte della destra meloniana un preoccupante processo
disumanizzazione nei confronti delle persone fragili e che nella
vita hanno sbagliato. Le soluzioni adombrate sono un ritorno al
passato".
All'incontro sono intervenuti la capogruppo Anna Casini e i
consigliari regionali del Pd Maurizio Mangialardi, Antonio
Mastrovincenzo e Manuela Bora, "attenti e critici osservatori
della condizione delle persone detenute nelle carceri
marchigiane". La referente del Tavolo Diritti umani, Cianci, ha
chiuso l'evento garantendo l'impegno del Partito: "Il Pd Marche
continuerà a porre al centro del dibattito pubblico la questione
delle carceri, proponendo soluzioni concrete come la necessità
di aumentare i posti Rems, il miglioramento delle condizioni di
detenzione, la tutela dei minori a rischio, il diritto
all'ascolto". È necessario, ha affermato, combattere un processo
di disumanizzazione in atto, proponendo al contrario una
giustizia riparativa e politiche orientate alla prevenzione.
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