Quasi 400 esuberi tra operai (66
a Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 tra
ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura dell'unità
di Ricerca e Sviluppo). Questo, secondo la fotografia scattata
componente della segreteria provinciale della Fiom, nonché
responsabile per il distretto economico-produttivo di Fabriano,
Pierpaolo Pullin, l'impatto del Piano industriale presentato da
Beko Europe, newco controllata al 75% dai turchi di Arcelik e al
25% dagli americani di Whirlpool, a Fabriano (Ancona). Ai quali
si aggiungono i 320 dipendenti del sito di Comunanza (Ascoli
Piceno) che a fine 2025 sarà chiuso.
Un fine anno per il Fabrianese a dir poco tempestoso. Oltre
che per i 195 dipendenti a rischio della società Giano srl,
società del Gruppo Fedrigoni, attiva nel ramo delle carte
d'ufficio che cesserà ogni attività commerciale e produttiva a
partire dal primo gennaio 2025, più una cinquantina
dell'indotto, parte un nuovo countdown per circa 400 dipendenti
della Beko Europe. A conti fatti in 12 mesi rischiano di
scomparire oltre 600 posti di lavoro.
Per evitare questo ennesimo collasso occupazionale fronte
comune di sindacati e Istituzioni per entrambe le vertenze. "Il
piano presentato dai vertici della Beko nell'incontro del 20
novembre - le parole del componente della segreteria provinciale
della Fiom, nonché responsabile per il distretto
economico-produttivo di Fabriano, Pierpaolo Pullini - deve
essere ritirato. Il territorio di Fabriano ne uscirebbe
ulteriormente massacrato". "L'azzeramento della ricerca e
sviluppo e delle altre funzioni impiegatizie, - conclude -
rischiano di generare un esubero pari alla chiusura di uno
stabilimento produttivo, oltre ad una perdita di altissime
competenze che hanno contribuito alla storia
dell'elettrodomestico in Italia e che, invece, andrebbero
preservate e sostenute con progetti. Lo stabilimento di Melano,
subirebbe comunque un forte ridimensionamento e diventerebbe una
semplice succursale del polo del Cooking (mondo cucina) che
avrebbe il suo centro tra Milano e Cassinetta, quindi senza
alcuna garanzia di sopravvivenza oltre l'immediato".
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