Contanti e gioielli in oro
sottratti ad una 91nne di Sirolo (Ancona). I Carabinieri della
Stazione di Numana (Ancona) hanno tratto in arresto, nella
flagranza del reato di truffa aggravata, tre persone, un uomo e
due donne, originari della Campania, già noti alle forze
dell'ordine.
Durante un servizio volto a contrastare e reprimere il
fenomeno delle truffe in danno di persone anziane, i militari,
nel primo pomeriggio, a Sirolo, hanno sottoposto a controllo
un'auto con tre persone a bordo. La perquisizione ha consentito
di trovare, nell'auto, contanti e gioielli di cui i tre non
hanno saputo giustificare la provenienza. Le indagini hanno
chiarito, in breve tempo, come i gioielli fossero stati
sottratti, pochi minuti prima, alla donna sirolese.
L'anziana, infatti, aveva ricevuto una chiamata sul telefono
fisso, con cui un uomo, spacciandosi per suo nipote, le aveva
preannunciato l'imminente arrivo di un pacco, con richiesta di
pagare al corriere, che di lì a poco si sarebbe presentato da
lei, 4mila euro. L'uomo, per mettere fretta alla vittima, aveva
aggiunto che il pacco era stato da lui pagato con un assegno,
poi rivelatosi privo di provvista, e, per evitargli grane
giudiziarie, era necessario procedere all'urgente pagamento in
contanti.
Dopo pochi minuti, si era presentata a casa della signora una
ragazza che, qualificatasi come dipendente delle Poste, con
artifizi e raggiri, l'aveva convinta a dare in pagamento 1.190
euro, gioielli in oro del valore orientativo di 3.000 euro, un
cellulare e la carta bancomat con il relativo codice.
Il tempestivo intervento dei militari della Stazione di
Numana ha impedito che i tre potessero effettuare prelievi con
la carta bancomat sottratta alla donna, che, nella stessa
serata, si è vista restituire dai Carabinieri tutto ciò che le
era stato portato via con l'inganno, tra cui gioielli dal grande
valore affettivo.
L'uomo, un 46enne con precedenti penali, è stato
fotosegnalato e poi trasferito nella Casa Circondariale di
Ancona e le due donne, di 40 e 24 anni, in quella di Pesaro. Il
provvedimento eseguito costituisce misura precautelare e i
destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e
quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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