Nella giornata internazionale per
l'eliminazione della violenza contro le donne, l'Arma dei
Carabinieri è uno dei principali baluardi nel territorio per il
contrasto alla violenza di genere e la tutela delle vittime. In
prima linea su questo fronte tre donne, in servizio presso il
Comando provinciale di Macerata, che con la loro esperienza sul
campo danno un contributo ad aiutare vittime di violenze e
abusi: la maggiore Giulia Maggi, comandante della Compagnia
Carabinieri di Tolentino, la maresciallo Giorgia Melillo,
comandante della Stazione Carabinieri di Fiastra e la
carabiniere Sara Roma, addetta alla Stazione Carabinieri di
Macerata.
"Sicuramente la tutela delle vittime vulnerabili è una
priorità dell'Arma dei Carabinieri - osserva la maggiore Maggi -
che ho sposato con totale convinzione. La convinzione che si
possa fare molto per aiutare le donne e i loro figli e per
combattere un fenomeno terribile, spesso invisibile e
trasversale, ma di fronte al quale uomini e donne dell'Arma dei
Carabinieri sono sempre più preparati e determinati, nella
consapevolezza della devastazione sociale che questo tipo di
violenza comporta oggi".
Per arginare il fenomeno, sottolinea la maresciallo Melillo,
"è necessario che tutte le Istituzioni operino in sinergia,
promuovendo campagne di sensibilizzazione sul tema, coinvolgendo
tutte le fasce di età e a tutti i livelli la popolazione. Un
consiglio che posso dare alle vittime di violenza - afferma - è
parlare e confidarsi con qualcuno, perché dare voce a ciò che
si prova e si subisce è il primo passo per riconoscere che tante
volte quello che credono sia amore, non lo è affatto. Dalle mie
esperienze, mi sono resa conto che molte donne, specialmente le
più giovani, si sentono colpevoli di ciò che accade loro,
riconoscendo come normali comportamenti violenti e aggressivi da
parte di coloro che dovrebbero volere il loro bene".
"Una donna, o comunque una vittima di violenza, - ricorda la
carabiniere Roma - può rivolgersi all'Arma dei Carabinieri in
qualsiasi momento e in ogni evenienza, non solo in casi estremi,
nei quali teme per la sua incolumità e sicurezza. Tutte le
caserme sul territorio devono essere un punto di riferimento,
anche solo per chiedere un consiglio e confrontarsi con qualcuno
che sia disposto e propenso al dialogo e all'ascolto, in modo da
poter prevenire sul nascere eventuali situazioni di disagio e di
pericolo e consentire un intervento tempestivo ed efficace. In
quest'ottica l'invito di ogni Carabiniere è più che mai quello
di non isolarsi o cercare di risolvere da soli i problemi -
conclude - ma, al contrario, di riporre nella Benemerita la
fiducia necessaria per farsi guidare con consapevolezza in tutte
le fasi della denuncia, sia nell'immediato che nelle fasi
successive, non meno importanti e delicate, durante le quali
comunque non verrà mai lasciata da sola né abbandonata a sé
stessa".
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