Un cittadino fabrianese è accusato
di furto aggravato di tartufi, della specie tuber aestivum. Per
appropriarsi del prezioso tubero usava anche diversi cani. I
Carabinieri Forestali del Nucleo di Fabriano gli hanno
notificato un'avviso di conclusione indagini e informazione di
garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Ancona.
Il furto sarebbe stato commesso nei terreni di proprietà di una
società agricola sita in un'area ad elevata protezione del Parco
Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, durante le ore
notturne e con l'ausilio di più cani. Per scopririrecome
avvenivano i furti i Carabinieri Forestali hanno usato anche
strumenti di videosorveglianza occulta, accertando che i furti
dei tartufi, ripetuti nel tempo, avvenivano nelle tartufaie
riservate di proprietà dell'azienda. L'indagato agiva in totale
difformità alla legge di raccolta dei prodotti ipogei, che
impone il divieto di raccolta nelle ore notturne e con un
massimo di 2 cani al seguito. L'uomo rischia le pene previste
per il reato di furto aggravato di cose esposte alla pubblica
fede, che vanno da 2 a 6 anni di reclusione. Per gli illeciti
commessi ai sensi della normativa sui tartufi è stato inoltre
rititrato il tesserino di raccolta e saranno contestati illeciti
amministrativi per un importo complessivo di oltre 1.200 euro.
La sua colpevolezza sarà definitivamente accertata solo a fronte
di una sentenza irrevocabile di condanna.
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