Il settore degli strumenti musicali
sotto la lente d'ingrandimento a Castelfidardo (Ancona): parola
d'ordine aggregazione al Convegno "L'economia della musica",
nato dalla collaborazione tra Confindustria Ancona,
Confindustria Brindisi, Fimi (Federazione industria musicale
italiana), Disma musica (Distribuzione industria strumenti
musicali e artigianato) e Comune di Castelfidardo.
Nel prestigioso Salone degli Stemmi del Comune di
Castelfidardo il primo cittadino ha voluto ringraziare i
presenti e ha testimoniato come la città sia particolarmente
sensibile al tema, essendo riconosciuta come capitale della
fisarmonica. "Sono appassionato di musica - ha detto il sindaco
Roberto Ascani portando i saluti - e considero lo strumento
musicale come uno strumento di cultura fortissimo. Ecco perché
mi piacerebbe che la musica fosse valorizzata di più nel nostro
Paese, a partire dalla scuola".
Di un primo, importante, momento di confronto ha parlato
Paolo Centofanti, direttore di Confindustria Ancona: "Il
convegno di oggi rappresenta una grande opportunità per tutti
gli attori coinvolti per tornare a valorizzare le eccellenze del
nostro paese. Ma è essenziale capire che solo insieme possiamo
andare avanti. L'individualismo non porta lontano, riusciremo a
portare risultati solo se si hanno delle idee e si lavora
insieme, per far sì che il territorio continui a produrre
ricchezza e a generare opportunità".
"Il settore in Italia nel 2023 valeva 437 milioni di euro
(valore della vendita degli strumenti musicali) con un aumento
del 16% rispetto al 2022. Ma il dato interessante è il valore
creato dall'industria degli strumenti musicali". "Ogni euro
speso nel settore ne genera altri 9 - ha detto Stelvio
Lorenzetti, Vice Presidente Vicario Disma - il che ci porta a
dire che Il valore dell'economia della musica in Italia è pari a
5,5 miliardi di euro con un fattore moltiplicativo vicino a 10
punti" e che occupa 25mila dipendenti in tutta Italia. Il ruolo
della Dism, associazione nata 40 anni fa in seno a
Confcommercio, è stato illustrato dal presidente Raffaele Volpe
che ha sottolineato l'importanza nel rapporto con le istituzioni
e nell'attività di monitoraggio del mercato e nell'analisi dei
trend.
"Chiunque lavora nel campo della musica deve essere
orgoglioso di quello che fa - ha detto Enzo Mazza presidente
Fimi - perché questo settore produce emozioni in tutte le sue
forme. Negli anni 2000 il settore ha avuto una grande crisi ma
oggi si è completamente ripreso, coprendo non solo le aree
tradizionali come gli Stati Uniti, ma anche territori come il
Magreb, l'Africa subsahariana, l'Asia. L'Europa è in una fase di
mezzo, continua a crescere, ma ci sono tante potenzialità
inespresse. Il ruolo dello streaming è cresciuto in maniera
esponenziale, basti pensare che ogni giorno 120.000 nuovi brani
vengono caricati su Spotify".
Si tratta, è stato sottolineato, di "una filiera importante
fatta di concerti, grandi e piccoli, sale da ballo, streaming,
radio, accessori per ascoltarla, ecc. Un settore che ha anche
superato anche la rivoluzione digitale col passaggio dai vinili
ai Cd e alla musica in streaming e il ricambio generazionale,
visto che con l'evoluzione tecnologica, molti giovani sono
entrati in un mercato che era inaccessibile.
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