"Profonda tristezza e indignazione"
è stata espressa dalla Conferenza delle Donne Democratiche delle
Marche e delle rappresentanti del Partito Democratico alla
notizia del femminicidio avvenuto questa mattina a Ripaberarda,
in provincia di Ascoli Piceno. "Un'altra donna è stata uccisa
dal marito. È l'ennesima tragedia che ci ricorda una realtà
drammatica: in Italia, ogni tre giorni una donna perde la vita
per mano di un uomo, e il fenomeno non accenna a diminuire. La
violenza contro le donne non ha capri espiatori fuori dalle mura
domestiche: è un problema radicato nella nostra società".
La Conferenza delle Donne Democratiche delle Marche,
attraverso la Portavoce, Luisa Cecarini, sottolinea che "è
indispensabile riconoscere che la violenza contro le donne è un
fenomeno strutturale che attraversa tutti gli strati sociali, i
livelli di istruzione e le fasce d'età. Di conseguenza, la
risposta non può che essere collettiva e soprattutto culturale.
Non bastano la repressione e le pene severe; è fondamentale
intervenire anche con l'educazione. Ribadiamo le nostre
proposte: introdurre l'educazione all'affettività e al rispetto
delle diversità nelle scuole di ogni ordine e grado, garantire
finanziamenti stabili e più consistenti ai centri antiviolenza,
e potenziare il reddito di libertà per assicurare alle donne
vittime di violenza l'indipendenza economica necessaria per
ricostruirsi una vita e guardare al futuro con speranza".
Valentina Bellini, Portavoce delle Donne Democratiche della
provincia di Ascoli Piceno, aggiunge: "È necessario che le donne
trovino nelle altre donne il primo spazio di solidarietà e di
sostegno che le faccia sentire meno sole, meno in balia della
violenza domestica specie in comunità piccole come le nostre, le
istituzioni possono e debbono essere punto di riferimento
costante in questo senso. L'impegno delle Donne Democratiche del
Piceno è e vuole continuare ad essere costante; non basta il 25
novembre!". Per Sara Calisti, delegata alla Conferenza e
componente della segreteria regionale "Quando accadono queste
tragedie, soprattutto in una comunità dove tutti si conoscono,
ognuno di noi sente di non aver fatto abbastanza per chi si è
trovato a soccombere di fronte a un gesto insensato e
incomprensibile. Dobbiamo quindi impegnarci tutti e tutte di più
affinché si riesca a intervenire prima che accadano episodi
simili".
"Il Partito Democratico - afferma La Segretaria regionale del
Partito Democratico, Chantal Bomprezzi - è in prima linea nella
lotta contro la violenza sulle donne, con l'obiettivo di
rimuovere gli ostacoli che ancora oggi limitano la loro
autodeterminazione. Tra questi, i salari bassi, i part-time
involontari, le discriminazioni e le molestie sul lavoro. È
essenziale agire su tutti questi fronti per garantire alle donne
pari opportunità e una vita libera dalla violenza. Non possiamo
ignorare che, anche in questo caso, l'omicida è un cittadino
italiano; un dato che sottolinea ancora una volta quanto il
problema della violenza contro le donne sia radicato nel nostro
stesso tessuto sociale e richieda un profondo cambiamento
culturale".
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