"Disponibilità" del Gruppo Fedrigoni a ritirare l'accordo di licenza, quinquennale, che ha sottoscritto con il distributore internazionale tedesco Jacob Jurgensen per produrre e distribuire in Europa carta per fotocopie Copy 1 e 2 dell'iconico marchio Carta Fabriano, prodotte fino a fine 2024 nello stabilimento di Rocchetta a Fabriano (Ancona).
Troppo il clamore suscitato e in aggiunta l'ipotesi di un uso ingannevole del marchio paventato nei giorni scorsi dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
La notizia filtra al termine della riunione in
videoconferenza dall'assessore regionale al Lavoro, Stefano
Aguzzi, a cui hanno partecipato per Fedrigoni, l'amministratore
delegato Marco Nespolo, i sindacati nazionali e territoriali di
Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl-Chimici.
Circa due ore di faccia a faccia virtuale, al termine del
quale c'è stata la disponibilità della Fedrigoni a fare un passo
indietro. "Ho chiesto - ha spiegato Aguzzi - di ritirare questa
iniziativa. Posizione condivisa anche da parte dei sindacati.
L'Ad Nespolo, seppur con rammarico, ma per spirito di
collaborazione, ha accolto la richiesta. Ho preso atto con
soddisfazione della disponibilità della Fedrigoni". L'assessore
ha ricordato la vertenza con la chiusura della società Giano srl
e la trattativa successiva "che ha assunto risvolti nazionali e
ministeriali, arrivando a un accordo che, pur non essendo
positivo per il territorio, è stato onorevole: nessun
licenziamento e una cassa integrazione che, nell'anno in corso,
prevede la ricollocazione della maggior parte delle maestranze
all'interno dello stesso gruppo e all'interno della nostra
regione".
Si tratta di un accordo, ha concluso Aguzzi, "che non lascia
feriti diretti, anche se la vera ferita resta la scomparsa di
quel tipo di produzione e di quel marchio dal mercato e dalle
attività delle March. Non è stata una situazione facile, ma il
territorio l'ha in qualche modo digerita. Dalle informazioni
informali in mio possesso, il piano di ricollocazione sta
procedendo come stabilito negli accordi. E' un aspetto che
intendo approfondire come assessore al Lavoro delle Marche".
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