L'europarlamentare del Pd Matteo Ricci ha annunciato la "disponibilità a correre" per la presidenza della Regione Marche e sfidare in autunno il presidente Francesco Acquaroli (FdI).
Ricci lo ha annunciato nel corso di un evento a Osimo (Ancona). "Quando tanti cittadini e il partito mi hanno chiesto di correre nelle Marche, lo sapevo già nella mia testa: non ho resistito al grande amore per la nostra terra". La "sfida è cambiare la regione". "Sarà un lungo percorso - ha osservato - l'ultima parola sulla candidatura è della coalizione ma avremo tutto il tempo per parlare di programma e trovare le convergenze necessarie".
"E' finito il tempo delle finte filiere ora inizia l'era delle Marche forti e orgogliose. Mai l'interesse di partito prima della ragione di Stato, non è nella nostra cultura". E' un attacco frontale al centrodestra, quello sferrato dall'europarlamentare dem Matteo Ricci che annuncia la disponibilità a correre per il centrosinistra come presidente della Regione Marche per sfidare Francesco Acquaroli in autunno. Ricci vuole una "regione forte e protagonista: sta per finire - dice - l'era del vassallaggio, degli ordini da Roma, dei Comuni che devono seguire le indicazioni regionali perché altrimenti non prendono i fondi. Noi - afferma - non prendiamo ordini da nessuno. Non andiamo con il cappello in mano a chiedere". L'ex sindaco di Pesaro cita l'ex governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini e quello del Veneto Luca Zaia, come propri riferimenti nel governo della regione: "hanno fatto gli interessi della loro terra" "Basta ai comunicati gli con inchini a esponenti di governo, - attacca - andremo in Italia e in Europa a prenderci il posto che ci spetta. Saremo integerrimi a pretendere risposte, con cultura di governo". Ricci pensa per le Marche ad un "policentrismo governato; se non c'è diventa campanilismo e si va indietro". "Con me - chiosa - in dieci anni Pesaro è diventata una città nazionale, faremo diventare la regione una regione europea".
"Da domani ci rivolgeremo agli alleati per un confronto, con serietà". Tra gli interlocutori cita il Movimento 5 stelli, sottolineando il "rispetto per la loro autonomia: non sono come noi si può trovare un minimo comune denominatore programmatico". Ricci apre a tutte le componenti del centrosinistra: da Alleanza Verdi e Sinistra ("ho avuto un primo confronto"), ai riformisti: "da Italia Viva, Azione, +Europa, Socialisti, al civismo e centrismo": "sia chiara una cosa: vogliamo solo quelli che vogliono cambiare davvero la regione".
L'europarlamentare immagina un "percorso di partecipazione diffuso e innovativo tra i marchigiani" tra comuni, aziende, giovani; e chiede "militanza fisica e digitale: siamo troppo timidi". Sarà, avverte, una "campagna dura: non sottovaluto la forza degli avversari, la forza nazionale non locale, ma sarà entusiasmante". Nelle Marche "arriveranno tutor e badanti perché da soli non ce la fanno", ha ironizzato -, dobbiamo pensare in grande". Sarà un "big bang e poi il più grande spettacolo del mondo: le Marche, mettiamocela tutta, andiamo a vincere", conclude con la canzone di Jovanotti in sottofondo. Il finale con l'abbraccio sul palco alla candidata a sindaca di Osimo Michela Glorio sul palco.
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