Si avvia al sold out la prima di Madama Butterfly di Puccini in programma al Teatro della Fortuna di Fano il 29 marzo, secondo titolo della Stagione 2024-2025 della Fondazione Rete Lirica delle Marche dopo Il Ballo in Maschera di Verdi.
Il capolavoro giapponese dopo Fano avvierà la sua tournée nei teatri della Rete, approdando al Teatro dell'Aquila di Fermo il 5 aprile e al Ventidio Basso di Ascoli Piceno il 12 aprile.
Come per ogni produzione della Rete Lirica,
i giovani potranno partecipare alle anteprime Under 30 in
programma il 27 marzo a Fano, il 3 aprile a Fermo e il 10 aprile
ad Ascoli Piceno, tutte alle ore 17.00.
A dirigere la partitura pucciniana sarà il direttore
d'orchestra Cesare della Sciucca sul podio della Orchestra
Sinfonica G. Rossini e del Coro del Teatro della Fortuna
preparato da Mirca Rosciani. Protagonista un cast di voci già
affermate ma giovani, secondo la cifra distintiva della proposta
artistica della Rete Lirica. Cio-Cio San sarà Vittoria Yeo,
soprano sudcoreano che ha iniziato la sua carriera
internazionale con il debutto al Festival di Salisburgo
nell'estate del 2015, sotto la direzione di Riccardo Muti, nella
parte di Elvira nel verdiano Ernani, tornando poi l'anno
successivo per la nuova produzione di Aida come protagonista. Il
giovane tenore Matteo Roma interpreterà Pinkerton, mentre Danbi
Lee sarà Suzuki e Sergio Vitale Sharpless. Completano il cast
Valentina Dell'Aversana (Kate Pinkerton), Raffaele Feo (Goro),
Wooseok Choi (il principe Yamadori), Yongheng Dong (lo zio
bonzo), Rza Khosrovzade (il commissario imperiale).
La regia porta la firma del celebre soprano scomparso Renata
Scotto, ripresa per questa produzione da Renato Bonajuto. Madama
Butterfly, opera lirica in tre atti su libretto di Luigi Illica
e Giuseppe Giacosa, debuttò nel 1904 al Teatro alla Scala di
Milano. Ispirata alla tragedia di David Belasco, racconta la
storia di Cio-Cio-San, una geisha giapponese appena quindicenne
che sposa l'ufficiale americano Pinkerton, il quale la abbandona
dopo pochi mesi. Il ritorno dell'amato dopo tre anni con 'una
vera moglie americana' per riprendersi il figlio avuto dalla
geisha segna il tragico epilogo della vicenda culminante col
suicidio della protagonista. La prima di Butterfly fu un sonoro
insuccesso, ma dopo alcune revisioni e il ritorno in scena a
Brescia, divenne tra le opere più rappresentate al mondo.
L'allestimento è coprodotto col Teatro dell'Opera Giocosa di
Savona e la Fondazione Teatro delle Muse di Ancona con le luci
di Andrea Tocchio, i costumi di Artemio Cabassi, le scese del
Teatro Coccia di Novara.
Renato Bonajuto, che è stato per tanti anni al fianco di
Renata Scotto nei suoi lavori di regia, ha così raccontato
l'impegno di queste settimane. "Nei giorni in cui ho preparato
questa regia ho pensato molto a lei e l'emozione mi ha travolto
soprattutto lavorando al secondo atto: è un atto di parola e lei
era legatissima alla parola che doveva essere sempre chiara,
perfettamente scandita e pronunciata limpidamente, perché è
dentro la parola che Renata trovava la chiave per entrare
nell'anima del personaggio. Per onorare la parola occorre
certamente studio, ma soprattutto serve un'intelligenza
artistica che pochi altri hanno avuto nella stessa misura di
Renata Scotto".
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