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Regione-Slow Food, qualità Marche tra filiere corte e biologico

Regione-Slow Food, qualità Marche tra filiere corte e biologico

Protocollo rinnovato, valorizzare produzioni locali e territorio

ANCONA, 02 luglio 2024, 15:06

Redazione ANSA

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Valorizzazione di piccole produzioni e produttori locali, recupero di prodotti di qualità e tradizioni, sostegno alla piccola pesca, promozione del patrimonio di biodiversità anche con spazi in eventi internazionali e un'iniziativa nelle Marche per la filiera di carne e salumi, Mercati della terra per supportare la filiera corta. Non è solo una questione formale ma una condivisione di sostanza su questi temi, il protocollo siglato oggi che rinnova la sinergia tra Regione, Slow Food Marche e Slow Food Italia. Un accordo, valido fino a fine 2025, nel segno del cibo "buono, pulito e giusto" tra l'amministrazione regionale e l'associazione Slow Food che nella regione vanta 14 condotte, circa 1.400 soci, per diffondere la cultura alimentare, sviluppare l'educazione del gusto, tutelare la biodiversità, le produzioni di piccola scala, promuovere le qualità anche ambientali e sociali.
    La sottoscrizione è avvenuta in Regione da parte dell'assessore all'Agricoltura Andrea Maria Antonini, del presidente Slow Food Marche Aps Vincenzo Maidani e del vicepresidente Slow Food Italia Federico Varazi. L'intesa si sposa anche con il concetto di Marche Terra di Benessere che la Regione promuove e supporta con una legge approvata nel dicembre 2023. "Occorre pensare al territorio come una risorsa da non musealizzare - ha affermato Antonini - ma consapevoli che ci sono risorse che vanno curate, che va data loro una ciclicità, con competenza".
    "I presidi Slow food sono un importante punto di riferimento", ha aggiunto l'assessore, ricordando i tanti temi condivisi tra biodiversità e valorizzazione di produzioni del territorio; insomma "un partner ideale" per alcuni obiettivi come il potenziamento delle filiere locali, per fare di produttori e prodotti protagonisti nelle aree interne, più a rischio spopolamento, ma anche custodi dei territori.
    Un'attività, ha osservato Antonini, agevolata da "interessi economici positivi che mantengono un equilibrio e consentono produzioni di qualità" nelle Marche le quali vantano il "distretto biologico più grande d'Europa".
    La valorizzazione dei prodotti locali di qualità e della filiera corta, il consumo di prodotto tracciati, ha evidenziato Antonini, si riflettono sulla salute dei cittadini a fronte invece, nel panorama internazionale, di "cibi processati", di prodotti che arrivano dall'altro capo del mondo senza i controlli previsti in Italia, e con un più elevato impatto sull'ambiente sul fronte dei trasporti. Le Marche ha ribadito, puntano su biodiversità, enogastronomia, sul turismo esperienziale, che cerca il benessere, la qualità della vita, i cibi sani e che rispetta i luoghi di vacanza.
    Si tratta di un "protocollo importante per dare voce a piccoli produttori e promuovere territori in difficoltà", ha detto Maidani, rimarcando il concetto di "prodotti identificativi che mantengono le persone su territori che faticano, come le aree interne, a mantenere la popolazione".
    Occorrono "cicli identificativi da conservare con un filiera di qualità e persone che stanno e amano i territori".
    Il vice presidente di Slow Food Italia, Varazi, ha sottolineato anche il tema della necessità di "invertire la narrazione tra uomo e natura", facendo l'esempio dei boschi: occorre rivalutare l'importanza del legno e dei boschi: per anni la natura è rimasta conservata in uno scrigno, senza grandi benefici e 11 milioni di ettari di bosco sono rimasti non gestiti e, invece, sono un grande risorsa". Slow food si cala nelle realtà territoriali e raccogliere istanze da proporre alla politica.
    L'associazione promuove poi iniziative anche internazionali come "Terra Madre Salone del Gusto", che si terrà a Torino a fine settembre: per le Marche, dal protocollo, anche l'opportunità di valorizzare il proprio patrimonio e la biodiversità anche in questo tipo di eventi (Cheese, Slow Fish, Slow Wine Fair) con priorità d'assegnazione di spazi e la previsione di una manifestazione da tenersi nelle Marche, a livello nazionale, sulla filiera della carne e dei salumi.
   
   

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