"La macroregione Adriatico-Ionica
rappresenta l'avamposto dell'Unione Europea: servono risorse
adeguate per realizzare progetti e programmi". Così il
consigliere regionale di Fratelli d'Italia ed europarlamentare
Ecr, Carlo Ciccioli, durante l'appuntamento odierno organizzato
dall'Istao.
"L'asse dell'Europa dal Nord al Sud, l'obiettivo che
intendiamo perseguire a tutti i livelli come Fratelli d'Italia e
come Ecr. - ha detto l'esponente di FdI - E per conseguire
seguiremo tre direttrici. La prima riguarda la valorizzazione
del Mar Mediterraneo per creare sinergie tra due continenti
storicamente legati e che devono tornare ad esserlo dal punto di
vista economico, sociale e culturale. Economico si declina per
potenzialità legate al mondo dell'energia, del reperimento di
terre rare, di nuove fette di mercato per le aziende italiane e
non solo". "Ma anche per limitare i flussi migratori, dal punto
di vista sociale, che si traduce quindi in una regolamentazione
degli stessi, evitando che il Mar Mediterraneo - ha aggiunto
Ciccioli - continui a essere un enorme cimitero".
"Il terzo punto di vista è quello culturale: - ha affermato
ancora l'europarlamentare - un dialogo costante e su molteplici
settori con l'Africa vuole dire garantire sicurezza in tutti gli
Stati di entrambi i continenti e fare in modo che le culture
possano essere sempre di più fonte di arricchimento reciproco.
Uno strumento per conseguire questi risultati è rappresentato
dal Piano Mattei che, con grande lungimiranza, il Presidente del
Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha messo a disposizione
di tutta l'Unione Europea e che sarebbe miope non adottare e
fare proprio".
Un ultimo passaggio vorrei riservarlo alla Macroregione
Adriatico-Jonica. - ha detto Ciccioli - Dobbiamo capire che
abbiamo tutti un destino comune e certi treni passano una volta
sola e noi, classe politica, abbiamo il dovere di fare il
possibile per prenderli e renderli, soprattutto, concreti e
funzionali con gli obiettivi di sviluppo. Con l'uscita della
Gran Bretagna dall'Unione Europea e, soprattutto, con il
conflitto Russo-Ucraino, - ha osservato il consigliere regionale
- l'asse dell'economia si sta via via spostando sempre di più
nell'area del Mediterraneo che, ad oggi, movimenta il 25% (del
Pil mondiale) dal punto di vista della logistica, con il Mar
Adriatico, snodo fondamentale, dove se ne movimenta il 13% di
questo dato dunque. L'Ue ha meritoriamente anticipato questo
scenario dando vita alla Macroregione Adriatico-Ionica".
"Ma, ora, è giunto il momento di fare un ulteriore passo in
avanti. - ha auspicato Ciccioli - L'Adriatico diventa la
cerniera tra Oriente-Occidente e Sud del Mondo e noi dobbiamo
costruire lo sviluppo con quelli che sono i pilastri della
Macroregione: Logistica, Economia Blu, Infrastrutture, Energia,
Ambiente e Turismo sostenibile. Nel corso di questi anni vi è
stata l'assenza della politica e che ora deve esserci, al
contrario, una forte spinta politica a partire dai 4 Stati
nazionali della Ue - Italia, Croazia, Slovenia e Grecia - e
dall'Unione nella Commissione di Bruxelles nel suo complesso, al
fine di avere maggiore attenzione per questa cruciale e vitale
area, - ha concluso - dotandola delle risorse necessarie perché
altrimenti i progetti e i programmi non diventano da soli azioni
esecutive. In quest'ottica si muove la PdL regionale a mia firma
che a breve sarà approvata dal Consiglio regionale delle
Marche".
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