La giunta regionale delle Marche ha
approvato questa mattina "la delibera che dà il via libera alla
redazione del Piano Regionale Straordinario per la gestione e il
contenimento della fauna selvatica, comprensivo delle modalità
di attuazione del decreto emanato in materia dal Ministro
dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, in concerto con il
Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle
Foreste, del 13 giugno 2023".
"Si tratta di un provvedimento - ha spiegato il presidente
della Regione Marche Francesco Acquaroli ai manifestanti della
Coldiretti riuniti nel piazzale di Palazzo Leopardi che lo hanno
applaudito - atteso da moltissimo tempo che finalmente pone il
contenimento della fauna selvatica come priorità del governo
regionale".
"Come giunta abbiamo dato mandato ai nostri uffici di
mettersi immediatamente al lavoro sul Piano Straordinario per
l'abbattimento della Fauna Selvatica - ha aggiunto - per
velocizzare al massimo le procedure ed essere operativi il prima
possibile: questo significa dare dignità ad un settore
strategico. Gli agricoltori in passato hanno incontrato
difficoltà enormi nel richiedere ed ottenere ristori a causa
delle procedure esistenti, ristori che erano anche insufficienti
rispetto al danno subìto; senza contare il rischio rappresentato
dalla fauna selvatica e soprattutto dai cinghiali anche nei
centri cittadini per persone ed automobilisti e Ancona ne è la
prova".
"Questo piano è uno strumento che consente loro di difendersi
senza rincorrere. - osserva Acquaroli - L'agricoltura è un
settore strategico per la competitività del sistema economico
regionale e nazionale e, dopo decenni, era quantomai importante
dare una risposta concreta ad un problema così sentito come
dimostra anche la presenza di tanti agricoltori in questa piazza
oggi".
"Ringrazio la giunta per aver accolto la delibera e gli
agricoltori per essere stati per noi uno stimolo costruttivo e
costante - ha detto l'assessore all'Agricoltura Andrea Maria
Antonini, anche lui sul palco allestito da Coldiretti -. Ci
mancava questo provvedimento: finalmente abbiamo gli strumenti
per affrontare un problema che d'ora in avanti potrà diventare
anche un'opportunità. Con Coldiretti abbiamo infatti avviato un
importante progetto sulla filiera della carne di cinghiale.
Stiamo provvedendo anche alla riforma degli Atc, un settore
molto delicato in cui finora nessuno aveva messo mano, ma questa
amministrazione sta dimostrando coraggio affrontando i problemi
alla radice. Abbiamo anche modificato l'art 41 della nuova legge
sulla Caccia per dare più fondi per i danni causati dai
cinghiali. Non solo tanta buona volontà dunque, ma soprattutto
atti amministrativi concreti".
"Il piano - informa la Regione - dovrà osservare una serie di
criteri specifici:
indicazioni dettagliate per il contenimento della specie
cinghiale (Sus scrofa), di particolare rilevanza e impatto;
l'efficacia delle azioni di abbattimento e/o cattura sarà
garantita anche dalla partecipazione dei proprietari e
conduttori dei fondi, o di soggetti da essi delegati, con
adeguata formazione e muniti di licenza per l'esercizio
venatorio; lo svolgimento dei corsi di formazione sarà affidato
alle organizzazioni professionali agricole maggiormente
rappresentative a livello nazionale"; inoltre "nel caso in cui
l'ente gestore delle aree protette non si adegui al Piano
Regionale, la Regione potrà prevedere il commissariamento dello
stesso ente, affidando le azioni di coordinamento operativo al
dirigente della struttura regionale preposta alla gestione
faunistico-venatoria; gli adempimenti disposti per l'attuazione
del Piano saranno svolti con le risorse umane, strumentali e
finanziarie già previste dalla legislazione vigente".
Si specifica, prosegue la Regione, "che gli interventi e le
misure di attuazione regionale previsti dal citato Piano
Straordinario non sono soggetti a valutazione ambientale
strategica né a valutazione di incidenza ambientale e riguardano
l'intero territorio regionale, incluse le aree protette di cui
alla legge 6 dicembre 1991, n. 394".
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