Seminari e fiere 'fisiche' per le
imprese marchigiane della moda alla conquista del mercato Usa.
Un mercato complesso e diversificato, spiega Andrea Santori,
presidente Svem (Sviluppo Europa Marche), perché "ogni Stato ha
personali tendenze e clima,
ha target differenti per prezzo e modelli. Per questo,
l'ingresso delle imprese deve essere ragionato e
accompagnato, passo dopo passo". La strategia della Regione
Marche si muove nell'alveo del progetto 'Calzature/pelletteria
Usa 2023' in collaborazione con l'Ice, che prevede una serie di
webinar.
Il primo, con il direttore dell'Ice di New York Antonio
Laspina, "ha permesso alle 27 aziende partecipanti di
comprendere le basi per un'azione efficace". Nel piano di
avvicinamento all'America ci sono due fiere 'fisiche': "la
prima, 'Project Magic' si tiene a Las Vegas dal 7 al 9 agosto,
in contemporanea alla Magic Market Week che è considerato il più
importante appuntamento di moda negli Stati Uniti, con oltre
1.800 partecipanti da tutto il mondo. La seconda è invece
l'Atlanta Shoe Market, dal 12 al 14 agosto, anche questa
destinata a calzature e pelletteria".
"Grazie al 'Progetto Usa 2023' le imprese aderenti ci
arriveranno preparate - prosegue Santori -. Il mercato americano
è enorme, 330 milioni di potenziali clienti. Per raggiungerli
però servono importanti investimenti in marketing". E le
aziende, come emerso durante l'incontro con l'Ice, devono farsi
trovare "pronte anche a livello di e-commerce, il 47% delle
scarpe viene comprato online. Da qui la necessità di
organizzarsi, visto che in America dove il desiderio di
calzature made in Marche è in continua crescita, il 2022 si è
chiuso con un aumento di export superiore al 30%".
Le previsioni dell'Ice per il mercato americano nel settore
calzature "mostrano una crescita maggiore
dell'intero comparto moda - sottolinea il presidente della Svem
-. Nel 2023 si parla di un +14% rispetto al +11% della moda e
così anche nel 2025 quando la crescita sarà del 3% conto il 2%.
Piacciono le sneakers, che continueranno a crescere come quota
di mercato almeno per i prossimi tre anni. Ma c'è un 39% di
mercato che cerca scarpe da uomo e da donna non sportive. Gli
Usa importano la maggior parte di calzature da Cina e Vietnam,
l'Italia vale il 7%, quindi ha ampi margini di manovra".
Ci sono poi alcune "parole chiave da tenere ben presenti
quando si lavora con gli Stati Uniti:
environmental e social sustainability, durability, recycable,
inclusion. Sono valori che qualificano la
produzione e spingono il cliente, soprattutto tra i millennial e
la generazione Z, a pagare anche
qualcosa in più". Il prossimo seminario è in programma il 29
marzo con Bill Clark, President, National Shoe Travelers
Association, che analizzerà il ruolo degli agenti e il rapporto
con i rivenditori americani.
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