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In evidenza
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Risolvere le criticità
legate al fabbisogno idrico delle comunità che vivono nelle
province di Ascoli Piceno, Macerata, Fermo e nella parte sud
della provincia di Ancona, attraverso l'interconnessione dei
sistemi acquedottistici degli Ato 3, 4 e 5. In pratica, con
collegamenti idraulici dai monti al mare. Innovativo e
sostenibile, con opere per circa 500 milioni di euro, l'"Anello
acquedottistico Antisismico dei Sibillini" è il progetto di
Acquambiente Marche e Ciip spa, sviluppato insieme ad altri
Gestori. È stato presentato, alla presenza del ministro
dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto
Fratin, in un convegno al Klass Hotel di Castelfidardo. Presente
anche il presidente della Regione, Francesco Acquaroli.
"Quella presentata oggi è un'opera a prova di futuro - ha
detto Pichetto Fratin-. Un progetto che lungi da logiche
campanilistiche mette in comune le risorse idriche dei territori
per una risposta collettiva e condivisa. Un approccio che oltre
ad affrontare la criticità idrica mette in risalto la capacità
imprenditoriali delle imprese del territorio evidenziandone la
capacità di fare squadra. È la realizzazione di quello che ormai
posso riconoscere come il mio mantra, la triplice sostenibilità:
naturalmente ambientale, necessariamente sociale,
inevitabilmente economica. L'acqua, ricordiamolo, è vita in
tutti i sensi, per gli individui e le comunità, e il tema del
suo uso non va mai trascurato. L'Anello dei Sibillini può
rappresentare una infrastruttura chiave per il benessere e lo
sviluppo economico della comunità marchigiana".
Il terremoto del 2016 e i cambiamenti climatici, in
particolare i lunghi periodi di siccità, hanno aggravato le
criticità idriche del Centro Sud Marche causando disagi alla
popolazione, talvolta costretta a razionamenti e interruzioni di
acqua potabile. Ora lo scambio della risorsa idrica non è
possibile per assenza di collegamenti. Invece, attraverso
l'interconnessione dei sistemi acquedottistici e il
potenziamento delle fonti di approvvigionamento, in casi di
emergenza l'acqua sarà ripartita in base al fabbisogno e sarà
garantita a tutte le comunità. Il miglioramento qualitativo e
quantitativo del servizio idrico coprirà 134 comuni e 778mila
abitanti, pari all'incirca alla metà della popolazione
marchigiana.
"L'acqua è un bene essenziale per la vita e lo sviluppo delle
nostre comunità, un bene che non deve essere dato per scontato
soprattutto in territori più fragili - ha osservato Acquaroli-.
E' un progetto molto importante sotto molteplici punti di vista:
sicurezza, salute, grazie ad una qualità dell'acqua migliore, e
tutela dell'ambiente. L'acqua è un bene primario e questa
infrastruttura contribuisce a salvaguardarlo in quanto mira a
ridurre gli sprechi e a recuperare l'acqua piovana. In un
territorio come il nostro un'opera del genere ha un ruolo
fondamentale nella mitigazione del rischio ed è di grande valore
per le nostre comunità".
La soluzione è stata illustrata nella tavola rotonda alla
quale hanno preso parte anche Guido Castelli, senatore e
commissario straordinario di Governo per la ricostruzione,
Francesco Battistoni, deputato e vice presidente Commissione
Ambiente Camera dei Deputati, Stefano Aguzzi, assessore
all'Ambiente della Regione Marche, e Carlo Ianni, ingegnere
responsabile Progetto Anello dei Sibillini. Ad aprire il
convegno, moderato dal giornalista Luca Falcetta, un video del
progetto e, a seguire, gli interventi di Massimo Palazzesi,
presidente di Acquambiente Marche, Maddalena Ciancaleoni,
presidente Ciip, Alessandro Gentilucci, presidente ATO 3 Marche,
Nicolino Carolini, presidente ATO 4 Marche, e Marco Fioravanti,
presidente ATO 5 Marche.
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