(ANSA) - JESI, 17 MAR - Un cavillo burocratico mette a
rischio la produzione di girasole nelle Marche, regione leader
del settore con un giro d'affari 40 milioni di euro. A lanciare
l'allarme, il direttore di Confagricoltura Marche Alessandro
Alessandrini: un "errore di ufficio", è la denuncia, che
danneggia una coltura "dal significativo impatto economico per
le aziende agricole, e dallo straordinario valore
paesaggistico".
Alessandrini chiede "una immediata modifica del decreto
pubblicato dagli uffici regionali due giorni fa, quello che
disciplina le linee guida per la produzione integrata delle
colture". "In tale decreto - spiega - il sostegno pubblico alle
aziende agricole derivante da uno degli ecoschemi previsti dalla
Pac è subordinato al divieto di utilizzo di un geodisinfestante
contro l'elateride, insetto che mangia le radici della piantina
di girasole. Eppure, il principio attivo di questo
geodisinfestante, il teflutrin, è ammesso per tante altre
tipologie di coltivazioni, come il mais, la barbabietola, il
pomodoro, la patata, la carota, il cavolo, il fagiolo, il
finocchio. Il divieto sul girasole è in nome di una presunta
tutela ambientale che - secondo Alessandrini -non ha ragion
d'essere, visto che tale prodotto viene distribuito in maniera
localizzata, immersa nel terreno accanto al seme e subito
ricoperta, con un microgranulatore che ne centinella le dosi.
Non solo, il disciplinare marchigiano vieta anche l'utilizzo di
soluzioni alternative, come il seme conciato, vale a dire il
seme di girasole già trattato con lo stesso principio attivo o
un suo similare. Stando così le cose, il rischio è che la
coltura di girasole non diverrebbe più conveniente per le
imprese agricole, perché la presenza di questo insetto ne
minerebbe la produzione in maniera importante".
Nelle Marche si coltivano a girasole oltre 30mila ettari (di
cui 12.800 nella provincia di Ancona e 8.900 in quella di
Macerata) dei 111mila coltivati in Italia; 722mila i quintali
prodotti in regione.
"Sono certo che l'assessore regionale all'agricoltura Andrea
Maria Antonini sarà sensibile alla grande preoccupazione che si
registra tra gli imprenditori agricoli - ha aggiunto
Alessandrini - e troverà la giusta soluzione per risolvere una
problematica che penalizzerebbe senza motivo il settore primario
regionale". (ANSA).