(ANSA) - ANCONA, 25 MAR - Ancora difficoltà per il mosciolo
selvatico di Portonovo, la tipica cozza dell'area del Conero
(Ancona), presidio Slow food dal 2004, che la scorsa estate era
stato tolto dei menù dei ristoranti per la scarsità di prodotto.
A segnalarlo è la condotta Slow Food Ancona e Conero, ricordando
che in base al Disciplinare del riconoscimento del presidio,
occorre "impedire che si vada ad un significativo aumento della
produzione, pena la scomparsa in breve tempo dei moscioli".
Slow Food ha seguito le vicende dei mitli, coinvolgendo gli
operatori di Portonovo, le istituzioni e gli istituti
scientifici, cercando di garantire l'equilibrio tra quantitativo
di pescato e capacità di riproduzione naturale. Ma il presidio
"ha avuto un successo molto superiore alle aspettative, da un
lato contribuendo alla crescente notorietà del mosciolo e di
Portonovo (ormai conosciuti in tutta Italia e non solo),
dall'altro cogliendo tutti un po' alla sprovvista. La richiesta
di moscioli è cresciuta continuamente e con essa la produzione".
"Vari indizi, prima tra cui la frequente scarsità del
prodotto, ci fanno ritenere probabile l'esistenza di rischi per
la conservazione futura del mosciolo - osserva Slow Food -:
previsioni certe non sono possibili, ma certamente la situazione
richiede molta prudenza". La Condotta invita tutti a
comportamenti "cautelativi. Segnaliamo in particolare la pesca
delle vongolare che con le turbosoffianti sollevano sabbia e
fango che poi si depositano sugli scogli, danneggiando la
crescita e la riproduzione del mosciolo, e invitiamo i pescatori
sportivi ad evitare modalità di pesca tali da danneggiare i
banchi dei molluschi e quantità di pescato superiori a quelle
consentite; inoltre richiediamo che da parte degli enti preposti
siano effettuati puntuali controlli". L'istituzione dell'Area
marina protetta, "da tempo caldeggiata da questa Condotta Slow
Food, è certamente importante anche per la conservazione futura
del mosciolo selvatico di Portonovo". Slow Food prederà contatto
con istituzioni, operatori, istituti scientifici, rappresentanti
di categorie private "per approfondire la situazione e
concordare le possibili azioni concrete". (ANSA).