"Spero che le persone restino
umane". Così all'ANSA una giovane professionista della provincia
di Campobasso, dipendente di una azienda multinazionale di
Milano, commenta quanto sta accadendo a seguito dell'emergenza
Coronavirus e, in particolare, la 'caccia all'untore' che si è
scatenata nelle ultime ore soprattutto sui social. Non ultimo,
l'episodio dello studente Unimol di Campobasso risultato
positivo.
"Il commento irresponsabile e incivile ci può anche stare -
commenta - ma quando si arriva ad augurare 'una morte lenta' o
'spero che non ti curino', questo non è ammissibile". Tornata
giovedì scorso in un paese della provincia di Campobasso, ha
osservato tutte le disposizioni e si è messa in isolamento
volontario domiciliare. "La cosa che mi ha scioccata - prosegue
- è stata quella di rientrare in paese e vedere le persone che
comunque scherzavano e ridevano sul problema, incuranti, come se
fosse una cosa lontanissima da loro. Poi, la caccia all'untore e
la voglia irrefrenabile di giudicare tutti".
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