/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Coronavirus: storico,funzionò quarantena Venafro peste 1656

Coronavirus

Coronavirus: storico,funzionò quarantena Venafro peste 1656

Furono isolati murando due archi,2000 morti, salvarono in 1000

ISERNIA, 16 marzo 2020, 16:14

Redazione ANSA

ANSACheck

Dal Molise che non esiste al Molise esempio 'virtuoso' ai tempi del Coronavirus, in particolare per i dati che arrivano dalla provincia di Isernia, al momento libera da casi accertati di Covid-19. Ma come andarono le cose durante le pestilenze del passato? "Non esistono documenti specifici sull'intero territorio pentro - racconta lo storico isernino Franco Valente - bisogna sempre far riferimento alla Storia del Regno di Napoli, ma esiste una relazione dettagliata di ciò che accadde a Venafro durante la peste del 1656, compilata da un medico del posto, Ludovico Valla, pubblicata nel 1975 da Gennaro Morra". Straordinari i dettagli che il medico fornisce relativamente agli scafandri utilizzati per evitare il contagio e alla quarantena, oggi come allora unico modo per bloccare l'epidemia. "I venafrani non colpiti dal morbo del '600 - racconta Valente citando la relazione di Valla - furono isolati murando due archi: quello di Porta Nuova e quello di San Lazzaro. La zona fu resa, così, inaccessibile a tutti e si salvarono 1000 persone, come ricorda una lapide in Piazza Cimorelli".
    Quanto agli scafandri "il medico li descrive come simili a becchi di uccello per proteggere le vie respiratorie".
    L'ospedale, il lazzaretto, fu allestito nell'area della chiesa e del convento di San Nicandro. Per la città di Isernia da un diario capitolare si evince che morirono 2030 persone. (ANSA)

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza