Le Dichiarazioni anticipate di
trattamento (Dat) rappresentano "una norma di civiltà per
ribadire il pieno rispetto dei diritti della persona". Così la
consigliera regionale del Molise Patrizia Manzo (M5s) interviene
sull'argomento. "Il concetto alla base della Dat, conosciuta
anche come biotestamento - spiega - si fonda sul diritto dei
cittadini ad essere informati sui trattamenti sanitari che
potrebbero ricevere, anche in un'ipotesi remota, nel corso della
loro vita. E, raggiunta la piena consapevolezza, hanno anche il
diritto di decidere a quali cure essere sottoposti, nel caso in
cui perdessero coscienza in maniera definitiva ed irreversibile.
Questi principi - sottolinea - sono raccolti nella proposta di
legge che ho depositato mesi fa e che è ferma in Quarta
Commissione. Durante l'ultimo Consiglio regionale - ricorda - ho
riacceso i riflettori sulla proposta: una legge regionale in
materia di Dat rappresenterebbe un bel messaggio di sensibilità
dell'assise regionale, rafforzando e attuando la legge nazionale
219/2017, norma che lascia alle Regioni la possibilità di
organizzare una banca dati informatizzata e collegata a un
registro nazionale. Con una mozione, votata all'unanimità, ho
ottenuto l'impegno della Giunta regionale a informare il
Consiglio su quanto fatto proprio in recepimento della legge
nazionale. La direzione generale della Salute mi ha poi
comunicato di essere al lavoro sulla predisposizione di una
proposta tecnica per recepire le disposizioni previste nel testo
normativo. Su questi temi - conclude - non può esistere alcun
'colore politico' e spero davvero che non vi sarà, accelerando
subito e senza indugio, l'iter di approvazione".
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