"Penso che Mario Draghi non
sarà il prossimo presidente del Consiglio e francamente lo
troverei anche giusto. Non per la persona, figurarsi: sia
professionalmente che umanamente, cosa si può obiettare?
Politicamente, però, è un'altra cosa". Così il sindaco di
Campobasso, Roberto Gravina (M5s), a poche ore dall'incontro tra
il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e l'ex
vertice della Bce. "In buona sostanza - afferma Gravina - Draghi
riceve un incarico grazie ad uno sparuto numero di persone che
non avrebbe accettato la soluzione politica, peraltro largamente
rimaneggiata, di confermare il prof. Giuseppe Conte. Anch'egli è
tecnico ma comunque espressione di una maggioranza esistente
fino ad un mese fa. Le ragioni del sig. #staisereno, con le
relative nanezze politiche - prosegue - pare siano riassumibili
in due macro temi: Recovery fund, con annesso Mes e Giustizia.
Personalizzando: Conte e Bonafede. Perché pare evidente che sia
più una questione personale che di sostanza. In questa
situazione proprio non mi capacito di come si possa votare la
fiducia ad un governo tecnico che, peraltro, resterebbe in
carica almeno fino all'elezione del Presidente della Repubblica.
Con i voti di chi? Quelli di Renzi, ok. E poi? Politicamente -
conclude - è certo più interessante l'elezione del presidente
della Repubblica, vera partita da mettere sul piatto già da ora,
che l'elezione di Draghi. La prima condiziona la seconda, mentre
la seconda non condiziona proprio niente, se non la credibilità
della politica. Ancora una volta".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA