Il Coordinamento regionale
dell'Unione degli Istriana rilancia l'impegno a "contrastare
qualsiasi tesi revisionista in merito alle vittime delle Foibe e
all'esodo giuliano-dalmata".
"Furono anni duri quelli che si vissero al confine orientale
dell'Italia dopo l'8 settembre 1943, anni che rappresentano una
delle pagine più buie e tristi della nostra storia, pagine che
troppi hanno provato a strappare e che ancora oggi provano a
nascondere, con tentativi di revisione inaccettabili e spesso
basati su improbabili giustificazioni e attenuanti. Ciò che
avvenne nei territori dell'Istria e della Dalmazia - dichiara
Gianni Meffe, Coordinatore per il Molise dell'Unione degli
Istriani, - fu una vera e propria pulizia etnica. Gli italiani e
l'Italia, per volere di Tito e con il silenzio del partito
comunista italiano, dovevano essere sradicati e cancellati da
quelle terre che storicamente invece erano da sempre Italia".
"Con la promulgazione della legge che istituiva il Giorno del
Ricordo si auspicava di aver superato il negazionismo dei
decenni precedenti - continua Meffe - invece oggi troviamo
ancora tanti negazionisti delle foibe che affollano i media e
contrastano quella che altro non è che una verità storica, come
l'olocausto e il genocidio armeno, da condannare in modo netto,
senza sé e senza ma, perché di fronte ad oltre 5.000 morti e
circa 350.000 istriani, fiumani e dalmati costretti all'esodo
ogni tentativo di revisione è un'offesa alle vittime e alle loro
famiglie".
"L'Unione degli Istriani che mi onoro di rappresentare in
Molise - conclude il coordinatore regionale Meffe - è la
maggiore organizzazione di esuli in Italia e come coordinamento
regionale saremo impegnati ad organizzare una serie di
iniziative sul territorio, come convegni, mostre tematiche e
incontri nelle scuole. Iniziative finalizzate a promuovere e
valorizzare la memoria storica delle Foibe e dell'esodo
giuliano-dalmata e che entreranno nel vivo una volta superata
l'emergenza sanitaria che purtroppo rallenta, ma non arresta, le
attività dell'Unione degli Istriani e dei Coordinamenti
regionali".
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