A sei mesi dell'annuncio di una
gigafactory a Termoli, i vertici della Cgil del Molise e di
Chieti chiedono di "conoscere il piano industriale di Stellantis
di cui, fino ad oggi, non c'è traccia". In Abruzzo e Molise sono
presenti due grandi insediamenti del Gruppo con gli indotti
nelle province di Campobasso, Isernia e Chieti che hanno
necessità di risposte non più procrastinabili: il sindacato
auspica un tavolo permanente interregionale Abruzzo-Molise del
settore automotive ma, soprattutto, un impegno concreto al fine
di aprire presso i ministeri, momenti di confronto sul futuro
del settore.
"Un confronto che preveda il coinvolgimento delle parti
sociali, delle rappresentanze politiche regionali e territoriali
e le aziende interessate - dichiarano Paolo De Socio e Franco
Spina i due segretari generali del Molise e Chieti -. Confidiamo
che gli approfondimenti relativi al progetto siano utili anche
ad elaborare una proposta sui livelli occupazionali e contempli
anche i processi di formazione e riqualificazione del lavoro che
si svilupperà nell'intero indotto. Ci preme far rilevare che,
l'auspicabile transizione verso l'elettrico, potrebbe contenere
il rischio di un forte ridimensionamento dei livelli
occupazionali del settore automotive".
Per De Socio e Spinta, ancora: "sarebbe utile intrecciare
l'idea di sviluppo eco-industriale dei territori interessati
dell'Abruzzo e del Molise con la programmazione delle opere
infrastrutturali che potrebbero essere realizzate all'interno di
un polo baricentrico dell'automotive del centro sud che investa
anche i settori della ricerca e dell'innovazione. Questo è il
momento degli investimenti lungimiranti e di fatti concreti".
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