Dito puntato dell'Ordine dei
medici di Campobasso in direzione della Regione e Azienda
sanitaria regionale (Asrem) per "il mancato coinvolgimento
nell'elaborazione dei progetti per il Pnrr, che segue al mancato
riscontro negli anni di sollecitazioni, proposte e analisi delle
criticità del Sistema sanitario regionale (Ssr), inoltrate alla
dirigenza regionale e aziendale". Sono le critiche mosse da
Carolina De Vincenzo, presidente della Commissione iscritti
all'Albo, nel corso dell'incontro sullo stato della sanità
molisana organizzato ieri a Campobasso da 'Salutequità'.
"Fin dall'inizio della pandemia - ha detto - avevamo più
volte espresso la preoccupazione per la drastica riduzione delle
prestazioni per le patologie non-Covid, acute e croniche,
suggerendo anche percorsi facilitati e alternativi nella
specialistica ambulatoriale, essenziali per la cura dei pazienti
che avevano difficoltà di accesso in ospedale. In tempo di
pandemia - ha aggiunto - diventava essenziale rispondere sul
territorio ai numerosi bisogni di salute del cittadino, non
certo azzerati dal Covid. Abbiamo assistito invece, da
osservatori privilegiati ma impotenti, a un vuoto assistenziale
che nel tempo produrrà dannosi effetti in termini di morbilità,
mortalità e aumento della spesa".
"Se vogliamo andare al cuore del problema - ha osservato De
Vincenzo - l'art. 32 della Costituzione in Molise non gode
affatto di buona salute: la causa maggiore della mancanza di
equità e del diritto alle cure è sicuramente riconducibile al
perdurare di un Cup non in linea con le direttive ministeriali,
ormai vecchie di anni, che, unico in tutta Italia, non
garantisce le prestazioni urgenti e assegna tempi biblici a
quelle programmabili, tanto che sarebbe meglio affermare
responsabilmente che in Molise non si può fare diagnosi sul
territorio, essendo venuta meno la possibilità di eseguire
qualsiasi esame strumentale in tempo utile. La maggior parte dei
cittadini molisani è atavicamente rassegnata e non pienamente
consapevole delle ripercussioni dannose sulla propria salute,
molti trovano risposte nelle regioni limitrofe - ha concluso -
quelli che possono permettersi di spendere ricorrono alla sanità
privata".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA