La famiglia di Sonia di Pinto,
l'italiana trovata morta nel ristorante in Lussemburgo dove
lavorava, ha ricevuto la drammatica notizia della morte della
figlia ieri, al ritorno a casa dopo la messa di Pasqua a
Petacciato, comune del Molise dove la famiglia è rientrata 15
anni fa. Immediata la partenza dal paese per raggiungere il
Lussemburgo.
"Sonia era partita 4-5 anni da Petacciato per trasferirsi in
Lussemburgo - ha spiegato il sindaco - dove viveva e lavorava.
E' stata sempre una ragazza che si è distinta per la sua voglia
di fare ma anche l'impegno sociale. Assurdo morire così.
Assurdo. Difficile capacitarsi".
Tutti in paese conoscevano e stimavano Sonia Di Pinto per il
suo impegno nel sociale. La Protezione civile petacciatese, di
cui faceva parte, piange la sua scomparsa: "La notizia ci ha
sconvolti, non si può morire così", ha scritto in un post su
Facebook.
Cordoglio anche dalla scuola di Kung Fu, dove la donna era
diventata cintura marrone: "Ricordiamo tutti Sonia come
un'atleta, donna tranquilla e gentile con tutti. Una ragazza
dolcissima e sempre disponibile", si legge in un post della
scuola. "Ha perso la vita in modo assurdo, per una rapina sul
posto di lavoro, per una manciata di euro".
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