Non accenna a placarsi in
Molise la polemica sullo stop alle attività, dallo scorso 1/o
luglio, delle Unità speciali di continuità assistenziale
(Usca). A prendere posizione nelle ultime ore anche
Cittadinanzattiva. "Nell'incontro avuto circa un mese fa con
tutta la Struttura commissariale e il Dg alla Salute della
Regione Molise, per presentare le proposte per una salute di
comunità - fa sapere la onlus - alla domanda posta su come si
intendeva rivedere il servizio del 118, il Commissario ad Acta
per la Sanità e presidente della Regione, Donato Toma, ci ha
risposto che aveva già avuto un incontro con i medici e si era
trovato l'accordo. Ora però qualcosa non torna, e ci viene da
pensare perché i fatti lo dimostrano, che sono solo parole
quelle che la politica riserva nel rapporto verso i cittadini.
Il risultato è che la mancata proroga di questo servizio rischia
di creare un vuoto assistenziale che il Molise non deve e non
può permettersi". Cittadinanzattiva, quindi, chiede di
conoscere "se in ragione della cessazione del servizio, sono
state attivate tutte le procedure atte a riorganizzare il lavoro
dei medici di base, del Servizio 118 e dei Pronto soccorso che
ormai devono far fronte a tutte le incombenze di gestione dei
pazienti Covid, visto gli aumenti degli ultimi giorni".
Inoltre, rivolge un appello a "tutta la politica affinché si
arrivi ad una pronta soluzione".
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