"Con i contagi in netto aumento,
non si può assolutamente fare a meno delle Unità speciali di
continuità assistenziale (Usca). Ma tanto per cambiare la
Azienda sanitaria regionale (Asrem), anziché affrontare il
problema, sceglie la strada più semplice e taglia". Questo, in
sintesi, il commento del presidente dell'Ordine dei medici di
Isernia, Fernando Crudele, sul mancato rinnovo dei contratti
alle Usca che "sin dalla prima fase dell'emergenza sanitaria si
sono rivelate preziose, se non decisive" e "proprio grazie
all'assistenza prestata casa per casa hanno evitato di far
collassare gli ospedali". Ma ora il problema sta per riproporsi:
"I contagi - spiega Crudele - sono in costante aumento e anche
il numero di ricoveri comincia a crescere. Ciò significa che nel
giro di poche settimane i reparti saranno in affanno, se non
alla canna del gas. Si creerebbe un circolo vizioso dalle
conseguenze imprevedibili".
Poi immagina il prossimo scenario. "Senza le Usca tocca ai
medici di famiglia entrare nelle case. Per controlli più
approfonditi saranno però costretti a chiedere l'intervento del
118, a sua volta già decimato dai tagli. Ma non solo. Una volta
preso in carico il paziente, dove viene portato? Al Pronto
soccorso, un reparto sempre strapieno di pazienti in attesa e
sempre a un passo dal collasso. Le Regioni più virtuose -
osserva Crudele - si sono già attivate per dare continuità al
servizio. Il Molise, invece, come sempre è fermo al palo. Si
preferisce seguire la strada più semplice: con una mano ci si
autoassolve con la litania della carenza di risorse, con l'altra
si cancellano i servizi essenziali. A fare i tagli lineari siamo
bravi tutti, ma dai vertici della sanità ci aspettiamo ben
altro. Eliminando gli sprechi veri, le risorse si troverebbero
eccome. E nel caso delle Usca non si parla di certo di cifre
astronomiche. Anzi, a pensarci bene, investire sulle Usca
significherebbe anche risparmiare: le persone in ospedale non ci
arrivano di certo gratis. Anche le cure in reparto andrebbero a
incidere sui costi. Oltre che su un personale già allo stremo,
date le tristemente note carenze d'organico. Per tutte queste
ragioni - conclude - chiediamo di riattivare immediatamente le
Usca. Senza questa arma sarà difficile, se non impossibile,
affrontare la nuova impennata di contagi".
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