I 'complicati' rapporti tra
la Struttura commissariale del Molise, al cui vertice c'è il
presidente della Regione, Donato Toma, e i Centri sanitari
privati convenzionati, tornano di nuovo in cronaca. Nelle ultime
ore si è registrata infatti la presa di posizione dell'Irccs
'Neuromed' di Pozzilli (Isernia) e del 'Gemelli Molise' di
Campobasso che hanno annunciato di essere costretti a dimettere
i pazienti ricoverati, circa 250 in totale.
In particolare il 'Neuromed', in una nota inviata alla
delegazione parlamentare molisana, ha segnalato di "chiudere la
struttura, non eseguire più le prestazioni sanitarie e
sospendere, senza alcuna retribuzione, tutto il personale, circa
mille addetti". Motivo della drastica decisione, il contenuto di
una comunicazione della Direzione generale della Salute della
Regione, nella quale è scritto che "non si provvederà ad
accettare e contabilizzare le fatture emesse e afferenti alle
prestazioni di assistenza ospedaliera e specialistica
ambulatoriale erogate nell'ultimo bimestre 2022".
Questo perché l'accordo contrattuale per le strutture private
convenzionate, sulla base di un Decreto del Commissario ad Acta
dello scorso ottobre, non è stato firmato. "Evidentemente -
scrive il Neuromed - è sfuggita la gravità delle conseguenze di
quanto imposto nella comunicazione", evidenziando nel contempo
che "in questi giorni sono stati programmati centinaia di
interventi chirurgici per tumori cerebrali" ed altre patologie,
e "prenotati migliaia di esami diagnostici, oltre a numerose
prestazioni ambulatoriali per pazienti che hanno subito
interventi chirurgici presso il nostro Istituto".
Nella nota inviata ai parlamentari viene chiesto di "fornire
disposizioni, per quanto di rispettiva competenza, su come
operare, addebitando sin da ora alla Struttura commissariale
qualunque danno risultasse arrecato alla salute dei ricoverati".
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