Alcune centinaia di persone hanno
partecipato a Pescara, in piazza Alessandrini, alla
manifestazione promossa dalla Cgil Abruzzo Molise
contestualmente allo sciopero generale, proclamato nell'ambito
della mobilitazione del sindacato nazionale. All'evento,
organizzato contro una legge di Bilancio che "accresce povertà e
disuguaglianze, aumenta la precarietà e premia gli evasori",
hanno preso parte delegazioni provenienti dalle quattro province
abruzzesi e dal Molise.
La Cgil chiede, in particolare, la riduzione del cuneo
fiscale a favore di lavoratrici e lavoratori per aumentare i
salari; fondi adeguati per sanità, scuola, università, ricerca e
trasporto pubblico; più risorse per welfare e politiche che
contrastino la povertà; risorse per il rinnovo dei contratti del
pubblico impiego; politiche per il Mezzogiorno; lotta
all'evasione fiscale; riforma delle pensioni, rivalutazioni
integrali e pensione di garanzia per i giovani; maggiore
tassazione per extraprofitti e grandi patrimoni.
Gli effetti della legge di bilancio, "del tutto ingiusta e
iniqua", secondo il sindacato saranno visibili anche in Abruzzo.
Impoverimento del sistema sanitario, aumento della povertà e
della precarietà, ulteriore crescita dell'economia sommersa: le
prospettive, per la regione, affermano alla Cgil, sono quelle di
una "spirale di decrescita forte a partire dal 2023".
"La Cgil è qui - afferma in piazza il segretario generale del
sindacato Abruzzo Molise, Carmine Ranieri - e ai tanti
spettatori passivi che stanno a guardare mentre il Paese arranca
chiediamo di unirsi a noi in questa battaglia. Una lotta per
diritti, una lotta per i salari, una lotta contro la precarietà
e la povertà, una lotta per difendere il servizio sanitario
universale, una lotta per la scuola e per il trasporto pubblico,
una lotta per ridurre le disuguaglinze, una lotta per un mondo
più giusto e solidale".
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