Una disponibilità di 125 posti
letto, 2.973 ricoveri, 23.719 giornate di degenze: sono alcuni
numeri forniti dall'Azienda sanitaria regionale del Molise
(Asrem), relativi all'attività svolta nel 2023 all'ospedale
Veneziale di Isernia. Ieri i vertici aziendali hanno incontrato
il personale medico, infermieristico e quello del comparto
sanitario per fare il punto sui vari aspetti quantitativi e
qualitativi connessi all'attività ospedaliera. "In evidenza -
informa una nota stampa - la necessità di comunicare in tempo
reale ingressi e dimissioni ordinarie e giornaliere che danno
contezza delle attività portate avanti e che generano dati
attenzionati dal Ministero della Salute".
"Andiamo avanti in maniera sinergica e sintonica per
riorganizzare e rimodernare la sanità molisana - ha commentato
il direttore generale Asrem, Giovanni Di Santo - tuttavia è
doveroso capire da dove partire, per cambiare, implementare e
raggiungere gli obiettivi dettati dai 'Tavoli' romani (Ministeri
Salute e Mef), trasformando così le criticità in opportunità e
punti di forza e garantire sicurezza e certezza di cura ai
cittadini-utenti". Il Molise dal 2007 è in Piano di rientro dal
disavanzo sanitario e commissariato dal 2009. "Non si può
negare, abbiamo trovato una situazione difficile - ha aggiunto
la direttrice amministrativa, Grazia Matarante - tuttavia
abbiamo ricostruito un modello di gestione, uno strumento per
pianificare e programmare. Siamo in fase di riorganizzazione,
considerando sia le difficoltà economiche sussistenti sia la
carenza di personale. Ma crediamo nella squadra e con la squadra
vogliamo ricostruire la sanità molisana".
"Un tempo zero per comprendere lo stato attuale e per
ricominciare insieme - ha rimarcato il direttore sanitario,
Bruno Carabellese - tra qualche mese registreremo nuovi numeri e
faremo il confronto per aggiustare sempre più il tiro. Tanti i
sacrifici fatti in questi anni, con poche risorse soprattutto
umane, ma confidiamo nel reclutamento di personale. Continueremo
a fare il possibile per dare dignità alla nostra sanità".
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