"Con il disegno di legge
sull'autonomia differenziata il governo Meloni ha dato il via a
un progetto di sgretolamento della coesione sociale del Paese,
con il sostegno della classe politica di centrodestra sui
territori regionali, da Nord a Sud". Lo afferma il consigliere
regionale molisano del Movimento 5 Stelle Roberto Gravina, che è
anche coordinatore del Comitato Enti Locali del Movimento.
"Partiti come Fratelli d'Italia e Forza Italia, con i loro
rappresentanti in Parlamento e con i loro rappresentanti sui
territori - aggiunge - saranno chiamati a spiegare, con
coscienza, come intendono garantire ai cittadini italiani i
livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi in ambiti
fondamentali come la sanità, la scuola o i trasporti solo per
fare un esempio. Il disegno di legge Calderoli, infatti, getta
le premesse per accrescere ulteriormente le differenze tra
Regioni del Nord e Regioni del Sud, lo fa e lo rivendica in
maniera chiara, sancendo la fine del concetto di solidarietà tra
regioni, spaccando volutamente il nostro Paese".
Per Gravina il centrodestra al Governo "non ha voluto
comprendere un concetto molto semplice, ovvero che non è
percorribile alcun progetto di autonomia se prima non vengono
definiti i Lep, ovvero i Livelli essenziali delle prestazioni e
dei servizi, come ad esempio quello sanitario, da garantire in
modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, così come
stabilito dalla Costituzione della Repubblica Italiana, e le
loro fonti di finanziamento". L'ex sindaco di Campobasso infine
conclude: "E' una riforma nata male e anacronistica, quella
disegnata da Calderoli, visto che risale ad oltre venti anni fa
la riscrittura del titolo V. Oggi, essendosi ulteriormente
ampliato il divario nord/sud, appare assurdo dover discutere di
autonomia differenziata laddove l'impoverimento e la
desertificazione di alcuni territori, avrebbe dovuto indurre ben
altre scelte. Una riforma miope che non comprende come nessuno
si può avvantaggiare di correre da solo se il resto del paese
arranca".
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