"Garantire i diritti di
cittadinanza ai bambini stranieri, oltre a costituire un
fondamentale strumento di inclusione, permette di migliorare le
prospettive demografiche dei prossimi anni". E' quanto sostiene
la Svimez, Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel
Mezzogiorno, in un più ampio documento nel quale si sofferma
sullo 'Ius Scholae' che "rappresenta un atto necessario di
uguaglianza sociale e un investimento sul futuro del Paese, con
potenziali benefici sulla tenuta del sistema scolastico, e, più
in generale, sulle prospettive demografiche". Concetto
supportato da numeri e percentuali ripartiti per regioni.
Secondo una elaborazione effettuata dalla Svimez su dati Istat,
le previsioni demografiche per il Molise delineano un quadro
poco confortante. Nel 2035 il numero dei bambini di età compresa
tra i 5 e 9 anni, fascia che sostanzialmente corrisponde a
quella dei bambini che frequentano la scuola primaria, sarà
8.288, con una variazione negativa del 22,3% rispetto al 2023
(10.663). Sulla base delle statistiche, fa inoltre sapere la
Svimez, è possibile stimare che in Molise nel 2024 sono 74 i
bambini stranieri iscritti alla primaria che con l'approvazione
della riforma avrebbero diritto alla cittadinanza italiana
(Istat e Mim).
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