"Tiziana Cantone, mia figlia, è
diventata in un attimo un niente nelle mani di tutti". Lo ha
detto la signora Maria Teresa Giglio, a Isernia, agli studenti
dell'Isis 'Cuoco-Manuppella' durante un incontro organizzato dai
ragazzi per la Giornata internazionale contro la violenza sulle
donne. Tiziana fu trovata morta, nel 2016, dopo che video
privati divennero accessibili a tutti con un semplice click
sulla tastiera di un telefono o di un pc. Aveva 31 anni.
"Mia figlia è l'emblema di questa nuova violenza - ha
proseguito Giglio - che viene perpetrata sul web e l'ha uccisa,
prima di tutto, nell'anima perché ancora non conosciamo la causa
reale della morte".
La signora Giglio ha ricordato il lungo cammino, e le sue
battaglie, per arrivare al reato di revenge porn: "All'epoca
questo fenomeno non si conosceva. Mi sono battuta per fare in
modo che le istituzioni facessero una legge che andasse a
regolare proprio la divulgazione illecita sul web dei contenuti
intimi. Ora chiedo che la legge sia corredata da altre cose per
l'individuazione rapida del colpevole. Dobbiamo avere uno
strumento rapido per l'individuazione del colpevole e per la
rimozione dei contenuti, in modo che la cosa non diventi virale,
a livello planetario, come è stato per Tiziana . Le sue grida di
aiuto di Tiziana sono cadute nel vuoto nonostante le denunce,
anche al garante della privacy, per trovare un modo per
eliminare subito quel video che comprometteva la sua dignità la
sua onorabilità". Quei video sono ancora presenti in rete. Poi
ha parlato degli ultimi mesi di vita della figlia: "Stava male,
eppure a vergognarsi dovrebbe essere chi ha diffuso i video. Di
lei sono state dette cose non vere. Non è stata rispettata
neppure quando è morta. Pensate hanno detto che era morta a casa
della zia, invece lei è morta a casa nostra a Mugnano di
Napoli". All'incontro hanno partecipato il Prefetto di Isernia
Giuseppe Montella, il procuratore Carlo Fucci, la Questura, i
Carabinieri, il sindaco Piero Castrataro che hanno risposto alle
tante domande degli studenti.
Maria Teresa Giglio ha voluto rivolgere un appello a tutte le
studentesse: "State attente, non vi fate manipolare. Noi donne
siamo sempre più penalizzate, specialmente per quanto riguarda
il sesso. Sul web, quei video, mostravano solo il volto di mia
figlia. Chiunque li ha guardati doveva chiedersi perché solo il
volto di Tiziana e non quello dell'uomo?". E, infine, la
promessa fatta alla figlia: "Sarò la sua voce, finché avrò la
forza di cercare la verità e gli abbracci di questi ragazzi sono
carburante per me".
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