Protestano in Molise i celiaci
e le loro famiglie e con una lettera aperta denunciano un "grave
caso di malasanità" che va avanti da tempo.
"In queste settimane - scrive il direttivo molisano
dell'Associazione Italiana Celiachia - si fa pressante la voce
demoralizzata e spazientita delle famiglie con figli o
componenti celiaci, costrette a sopportare ingenti oneri
economici per l'acquisto di beni di prima necessità per questi
ultimi. A un contesto quotidiano caratterizzato
dall'impossibilità di trovare l'equivalente varietà di prodotti
alimentari privi di glutine, rispetto a quelli classici, si
aggiunge la diminuzione di punti vendita che accettano i buoni
per l'erogazione gratuita dei beni di prima necessità a causa
dei lunghissimi tempi di rimborso degli stessi da parte della
Regione Molise attraverso l'Asrem".
I commercianti proprio a causa di questi ritardi - evidenzia
l'associazione - si trovano costretti ad indebitarsi o ad
anticipare con fondi propri il pagamento ai fornitori. In questi
giorni, infatti, uno dei due punti vendita convenzionati a
Campobasso ha informato i propri clienti celiaci che a breve non
accetterà più i buoni del Sistema sanitario.
"Questo trend di riduzione dei punti vendita convenzionati -
scrive ancora l'associazione - sarà in crescendo in tutte le
altre città della Regione. Con la chiusura dei negozi
specializzati o la non accettazione dei buoni mensili viene meno
il diritto del paziente celiaco, acquisito negli anni 80, di
avere garantita l'erogazione gratuita degli alimenti sostitutivi
senza glutine, diritto inserito nei Livelli Essenziali di
Assistenza".
L'Associazione infine auspica che le istituzioni locali "si
attivino al più presto per dare risposte e per trovare una
soluzione in tempi rapidi".
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