Circa 13mila persone, secondo le
stime della polizia greca, stanno manifestando nel centro di
Atene contro il disegno di legge che permette l'istituzione di
università private nel Paese. Il corteo di studenti, lavoratori
del sindacato dei dipendenti pubblici Adedy e di movimenti
femministi, che supportano la protesta, ha marciato nel centro
della capitale fino a piazza Syntagma, fuori dal parlamento
ellenico.
In precedenza la polizia ha effettuato nove fermi nell'ambito
dei controlli effettuati prima dell'inizio della manifestazione,
riporta Efsyn. "No alle università private, lauree con merito,
studi liberi", hanno scandito gli studenti, chiedendo maggiori
fondi per l'istruzione pubblica. La manifestazione di oggi segna
il culmine di oltre nove settimane di proteste, organizzate
dagli universitari nelle principali città greche. Si prevede che
il disegno di legge verrà approvato questa sera dal Parlamento,
impegnato ora per il terzo giorno consecutivo nella discussione
in sede plenaria. "Più di 40mila greci studiano all'estero. Il
nostro obiettivo è consentire ai giovani di frequentare rinomate
università internazionali senza la necessità di lasciare la loro
patria", ha affermato il premier greco Kyriakos Mitsotakis,
intervenendo in aula per sostenere il disegno di legge che
permetterà la creazione di filiali di università straniere in
Grecia. Si tratta di "un passo che apre nuovi orizzonti per le
ultime generazioni" e che colloca "la Grecia nella mappa globale
dell'istruzione", ha spiegato. Nel suo intervento il premier ha
anche sottolineato che il disegno di legge prevede finanziamenti
che raggiungeranno 1,5 miliardi di euro entro il 2027 per le
università statali.
Il portavoce del gruppo parlamentare di Syriza, Sokratis
Famellos, ha accusato invece il governo conservatore di volere
istituire gli atenei privati "affinché alcuni dei vostri amici,
alcuni fondi e università possano trarre profitto". Famellos ha
poi affermato che la Grecia ha speso solo il 7,1% del suo budget
per l'istruzione quando la media dell'Unione Europea è del 9,6%.
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